Domani, domenica 15 giugno, a Marino (Rm), in via Cesare Colizza 56, dalle ore 18 alle ore 20, si terrà un momento di incontro dedicato al tema del disarmo e della pace, tanto caro al compianto Papa Francesco e ai suoi predecessori, rilanciato e ribadito da Leone XIV già numerose volte.
Parteciperanno all’evento le diverse Chiese e religioni del territorio, associazioni ecclesiali e non, cooperative sociali e cittadini impegnati nella promozione della pace e del bene comune.
L’evento è proposto dall’Ufficio Ecumenismo e Dialogo interreligioso della diocesi di Albano, dal Cipax (Centro interconfessionale per la pace), dalla Glam (Commissione Globalizzazione e Ambiente della Federazione Chiese evangeliche in Italia), il coordinamento di ambasciatrici e ambasciatori di pace dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia; hanno già aderito nel panorama religioso: Religions for Peace Italia, il Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, la Diocesi ortodossa romena d’Italia, la parrocchia San Barnaba apostolo di Marino, la Caritas della città di Marino, la comunità baha’ì di Albano e zone limitrofe, la comunità evangelica battista ecumenica di Albano, la Chiesa metodista di Roma, la comunità Sikh, una rappresentanza dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali, il Movimento dei Focolari, Insieme per l’Europa, RnS.
Parteciperanno inoltre la Comunità Laudato si’ Castelli Romani, Legambiente Appia Sud – Il Riccio, Il Coordinamento Campagne Rete italiana Pace e Disarmo, Stop ReArm Europe.
Si è scelta, per la sua portata simbolica, la struttura di Marino (Rm) di proprietà della Congregazione religiosa delle Suore Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli di via Cesare Colizza che accoglie con la cooperativa sociale “Centro per l’autonomia” e i suoi progetti Sai (Sistema accoglienza e integrazione) cittadini e cittadine stranieri (donne singole, mamme con figli e nuclei familiari) in possesso di protezione internazionale o richiedenti asilo. I progetti, nell’ambito della Rete Sai, sono gestiti in convenzione con Roma Capitale.
Dopo la condivisione di alcune riflessioni e testi da parte delle rappresentanze dei diversi gruppi coinvolti e dei rappresentanti delle diverse tradizioni religiose, di famiglie ucraine e palestinesi, ci sarà un momento di convivialità per intessere nuove relazioni e generare nuove sinergie.