Croazia: celebrato il centenario della diocesi di Fiume. Card. Zuppi (inviato del Papa), “storia con dolori nel secolo scorso” ma anche con “scintille di speranza”

(Foto diocesi di Fiume)

Questa mattina, in occasione della festa di San Vito, patrono della diocesi di Fiume (Rijeka) e della omonima città, è stato solennemente celebrato il centenario della fondazione della sede diocesana. La messa solenne, svoltasi nel parco del santuario della Vergine di Tersatto, è stata presieduta dal card. Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei e inviato speciale del Santo Padre per la festa. Insieme a lui hanno concelebrato il nunzio apostolico in Croazia, mons. Giorgio Lingua, il presidente della Conferenza episcopale croata, mons. Drazen Kutlesa, arcivescovo di Zagabria, il card. Josip Bozanic, il vescovo di Fiume, mons. Mate Uzinic, come anche numerosi presuli da tutta la Croazia, da Bosnia-Erzegovina, dal Montenegro, dalla Slovenia e dalla Serbia. “In tempo di divisione e difficoltà siate grati, uniti e fiduciosi”, ha detto nella sua omelia il card, Zuppi, aggiungendo che “osserviamo la bellezza della comunione di Dio con noi che ci libera dall’individualismo che ci riduce a consumatori o a realtà chiuse e autosufficienti”. L’inviato speciale del Papa ha ribadito che “la Chiesa condivide le gioie e le speranze, i dolori e le angosce degli uomini del nostro tempo, specialmente dei poveri e di tutti coloro che soffrono”. Rivolgendosi alla Chiesa di Fiume, il porporato l’ha ringraziata “per la sua secolare testimonianza di fede, in particolare coloro che, con la loro vita, le loro azioni quotidiane o il loro martirio, sono stati “scintille d’amore che illuminano la notte”. Parlando della storia della Chiesa di Fiume, il cardinale ha fatto riferimento ai “dolori che hanno segnato il secolo scorso” – guerre, violenze, persecuzioni – ma anche alla “responsabilità della Chiesa di essere portatrice di speranza”. Zuppi ha inoltre menzionato che “questi cento anni portano un drammatico carico di dolore, a volte nascosto e indescrivibile: omicidi, torture, esodi forzati; violenze difficili da immaginare, frutti del male che hanno profanato il Tempio di Dio in ogni persona umana e segnato tragicamente la convivenza tra le persone”. A suo avviso “purificare la memoria non significa dimenticare, ma riconoscere in ogni persona un fratello, non un nemico”. Quindi ha invocato “una pace incondizionata e disarmante”. Nel contesto dell’Anno Giubilare Zuppi ha ricordato l’importanza della speranza, soprattutto “in un momento in cui molti guardano al futuro con scetticismo, fede e speranza devono essere la luce che la Chiesa condividerà disinteressatamente. Parlando di Fiume come città multiculturale, Zuppi ha elogiato la tradizione di convivenza e apertura che si riflette nel comune patrimonio spirituale. Lui ha ricordato anche la forza di San Vito “come testimone della fede che libera anche nelle circostanze più difficili”. Il presidente dei vescovi italiani ha concluso con le parole di Papa Leone XIV: “Il mondo di oggi ha bisogno della luce di Cristo, che ognuno di noi può riflettere con la propria vita, con l’ospitalità, diventando ponte affinché il prossimo raggiunga Dio e il Suo amore”. “Che la santa Croce di San Vito ci aiuti”, ha esclamato il card. Zuppi.

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