
(Strasburgo) “Tra i grandi avvenimenti che hanno caratterizzato le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e il Consiglio d’Europa, senza dubbio la visita a Strasburgo e al Consiglio d’Europa di san Giovanni Paolo II, l’8 ottobre 1988, è una di quelli che ha marcato la vita della Missione permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa, in particolare, e questo Continente, in generale, insieme all’altra storica visita dell’attuale Pontefice, Papa Francesco, il 25 novembre 2014”.

(Foto SIR)
Mons. Marco Ganci è l’Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa. Per il Sir commenta la storica visita di Karol Wojtyla nel 1988. L’8 ottobre il Papa polacco rivolse un discorso all’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, mentre l’11 ottobre intervenne nello stesso emiciclo con un discorso al Parlamento europeo dell’allora Comunità economica europea. “Con certezza si può affermare che gli interventi e gli insegnamenti di questi due Papi rappresentano un riferimento e una chiara linea d’azione per l’attività della Santa Sede presso questa Organizzazione europea, senza dimenticare, però, tutti gli altri Pontefici che, pur senza venire a Strasburgo, hanno sostenuto anche la costruzione dell’Europa”.
Mons. Ganci prosegue: “Sotto il pontificato di san Giovanni Paolo II, le relazioni internazionali tra la Santa Sede e tutti gli attori del diritto internazionale si sono notevolmente sviluppate. Dalle sue riflessioni e dai suoi insegnamenti possiamo comprendere ancora meglio la missione generale della Santa Sede all’interno della comunità internazionale”. Ganci specifica che Wojtyla ha chiesto di “essere la voce che la coscienza umana attende […]. Autorità spirituale e universale, la Sede Apostolica continuerà a rendere questo servizio all’umanità, senza altra preoccupazione se non quella di rammentare instancabilmente le esigenze del bene comune, il rispetto della persona umana, la promozione dei più alti valori spirituali” (Discorso al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, 9 gennaio 1995).
Il significato della presenza della Santa Sede, specialmente a Strasburgo, “è stato confermato dallo stesso Giovanni Paolo II nella sua visita al Consiglio d’Europa”. Mons. Ganci richiama a questo proposito un passaggio del discorso tenuto dal Pontefice l’11 ottobre: “Sin dalla fine dell’ultima guerra mondiale, la Santa Sede non ha mai smesso di incoraggiare la costruzione dell’Europa. […] Senza uscire dalla competenza che le è propria, essa considera suo dovere illuminare e accompagnare le iniziative sviluppate dai popoli che vanno nel senso dei valori e dei principi che essa deve proclamare, attenta ai segni dei tempi che esortano a tradurre nelle mutevoli realtà dell’esistenza i requisiti permanenti del Vangelo” (Discorso in occasione della visita al Parlamento europeo, Palazzo d’Europa, Strasburgo, 11 ottobre 1988).
L’Osservatore permanente a Strasburgo conclude: “Possiamo quindi affermare che la Santa Sede ha dimostrato fin dall’inizio un vivo e alto interesse per l’operato di questa Organizzazione per la protezione e la promozione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto in tutto il continente”.