
“La Chiesa non doveva aspettare che i giovani venissero da lei, ma doveva andare verso i giovani”. Così il card. Giuseppe Betori, in un’intervista al Sir, ricorda la profonda attenzione di san Giovanni Paolo II verso le nuove generazioni. “Le Giornate mondiali della gioventù erano un segno di questa attenzione. Non erano una kermesse, ma un punto qualificante di un cammino formativo”. Fondamentale il messaggio: “Ai ragazzi il Papa insegnava a guardare a Gesù, a fissare lo sguardo su di lui, per scoprirne la bellezza. Diceva: non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”. Nel 2000, “la sede del Papa era posta sotto una grande immagine di Cristo, per indicare che lui voleva essere testimone, non protagonista”. Betori evidenzia anche la dimensione comunitaria: “La fede cristiana ha sì una dimensione personale ma si compie nel vissuto di una comunità. I giovani sono un popolo, il popolo di Gesù”. E conclude: “La sua preghiera intensa era la sorgente della sua forza, fino alla fine”.