Basilica di Santa Croce: accordo con l’Università di Firenze per ricostruire storia e opere con le digital humanities

(Foto Basilica di Santa Croce)

Un “viaggio nel tempo” per restituire il volto perduto della basilica di Santa Croce e rendere più efficace la narrazione del complesso monumentale fiorentino. È il risultato dell’intesa tra l’Opera di Santa Croce e l’Università di Firenze, con i dipartimenti di Architettura e di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo. “Un impegno strategico – afferma il segretario generale dell’Opera, Stefano Filipponi – per incrementare la conoscenza del patrimonio e valorizzarlo attraverso una narrazione coinvolgente e partecipativa”. Questa mattina nel Cenacolo, insieme alla rettrice Alessandra Petrucci, i docenti Fulvio Cervini ed Emanuela Ferretti hanno illustrato i risultati dell’accordo di collaborazione avviato nel 2019, pubblicati nel volume “Santa Croce tra passato e futuro”. Le ricerche hanno permesso di ricostruire virtualmente il tramezzo monumentale trecentesco abbattuto nel 1565, restituire la corretta attribuzione ad alcune vetrate della Cappella Maggiore – opera di Giotto – e localizzare originariamente opere come il Crocifisso di Donatello e la Pala Bardi. Grazie alle digital humanities è stato possibile anche modellare virtualmente gli spazi e le opere, ricreando un percorso immersivo. “L’uso delle tecnologie digitali – ha sottolineato la rettrice – rafforza il legame tra ricerca e valorizzazione, offrendo ai visitatori una nuova lettura spirituale e storica dei luoghi”.

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