Scuola: Network Sui Tetti, “bene novità annunciate dal ministro. Accanto al progresso tecnologico occorrono più saperi disciplinari”

“Accanto al giusto progresso tecnologico occorrono più saperi disciplinari con particolare attenzione ai contenuti, per questa ragione appoggiamo pienamente l’annunciata iniziativa del ministro dell’istruzione e del merito”. Così il network “Sui Tetti” a proposito delle novità sui nuovi programmi scolastici annunciate dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.
“La scuola ha avuto un potente slancio in avanti sul piano tecnologico negli ultimi anni, – spiegano Elena Fruganti e Domenico Menorello – si è arricchita di nuove tecnologie e di numerosi strumenti didattici innovativi, proprio per questa ragione si rende imprescindibile un pari slancio in direzione dell’approfondimento dei saperi disciplinari, per evitare che la metodologia didattica o lo strumento prevalgano sui contenuti. Riteniamo che rivalutare alcune conoscenze sia assolutamente funzionale allo sviluppo di competenze che, purtroppo, si stanno perdendo: imparare a memoria attiva funzioni cognitive che le seppur positive nuove tecnologie smart tendono a bypassare; l’apprendimento delle strutture linguistiche è più semplice e significativo in età preadolescenziale, cosicché la lingua latina può essere un valido supporto anche per meglio comprendere la logica della lingua italiana”.
“Inoltre – aggiungono – l’insegnamento della geografia è andato affievolendosi nel tempo, creando gravi sacche di ignoranza nelle giovani generazioni, che paradossalmente sono quelle culturalmente più aperte al mondo globale, che non deve essere concepito a detrimento dell’apprezzamento dei singoli territori: per cui è necessario conferirgli piena dignità disciplinare. L’attenzione alle Stem consolidata negli ultimi anni si affianca ora al potenziamento dello studio della storia, riconoscendo il valore della tradizione quale solido fondamento su cui innestare le nuove conoscenze: ciò favorirà una maggior completezza ed integrazione degli ambiti disciplinari. Alla luce di tale scenario – concludono Fruganti e Menorello – crediamo che la preoccupazione di sfrondare alcune discipline da retaggi ideologici, tanto radicati quanto desueti, favorirà una dinamica di insegnamento-apprendimento più plurale, con maggior capacità di giudizio personale e quindi più libera, con un dividendo positivo per gli studenti di oggi, che saranno i cittadini protagonisti di domani”.

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