Accordo Israele e Hamas: Action Aid, “ora massima pressione su tutte le parti per ottenere urgentemente una fine duratura di questa guerra”

(foto UNOCHA/Themba Linden)

“Quindici mesi di violenza e orrore inimmaginabili hanno trasformato Gaza in un inferno sulla terra. L’accordo di oggi per fermare le ostilità porterà un po’ di tregua alla popolazione stremata di Gaza, ma non potrà sostituire un cessate il fuoco permanente che rispetti i diritti dei palestinesi a determinare il proprio futuro. Siamo pronti per portare nuovi aiuti ai nostri team dentro la Striscia”. Così Action Aid commenta l’accordo tra Israele e Hamas annunciato ieri sulla tregua e il rilascio degli ostaggi israeliani e detenuti palestinesi. “La comunità internazionale – si legge in una nota dell’organizzazione – deve esercitare la massima pressione su tutte le parti per ottenere urgentemente una fine duratura di questa guerra e sul governo israeliano per porre fine alla sua occupazione illegale del territorio palestinese. Il governo israeliano deve essere ritenuto responsabile di tutte le violazioni del diritto internazionale umanitario e rispettare i procedimenti in corso da parte dei tribunali internazionali per l’accusa di genocidio, crimini di guerra e crimini contro l’umanità”. Action Aid ricordando gli “oltre 46.000 morti e le decine di migliaia di feriti” avverte che “un cessate il fuoco non riporterà indietro le centinaia di migliaia di case distrutte, né le intere città cancellate dalla mappa”, quindi “gli sforzi di ricostruzione devono iniziare ora per fornire “rispondere alle sconcertanti necessità umanitarie di Gaza, dove le persone stanno morendo di fame e i bambini stanno congelando a morte. Gli aiuti – in particolare cibo nutriente, acqua pulita, ricoveri, medicinali e carburante – devono essere inviati immediatamente a Gaza, mentre le donne e le ragazze hanno bisogno di beni essenziali come prodotti per il ciclo mestruale, nonché di luoghi sicuri e privati dove rifugiarsi. Mentre speriamo che questo accordo di cessate il fuoco sia un passo avanti cruciale, c’è ancora una lunga strada da percorrere per ottenere la giustizia per le innumerevoli atrocità che sono state commesse”.

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