Eurostat: donne e professioni, sono maggioranza nei lavori di cura, insegnamento, sanità

Nel terzo trimestre del 2023 nell’Unione europea la maggioranza degli occupati di età compresa tra 15 e 64 anni erano uomini: 53,5% uomini rispetto al 46,5% donne. Tuttavia, segnala Eurostat, in alcuni dei principali gruppi professionali classificati dall’International Standard Classification of Occupations (Isco), “le donne rappresentavano la quota maggiore: il 65,8% dei lavori di cura erano donne, il 63,5% degli addetti ai servizi e alle vendite, il 54,3% dei professionisti (ad es. scienziati, insegnanti). Tra i tecnici e i professionisti associati le donne erano equamente rappresentate quanto gli uomini (50,0%)”. Al contrario, “le donne erano raramente impiegate come artigiane e mestieri affini (11,1%) e come operatrici e assemblatrici di impianti e macchine (17,9%). E tra i manager solo il 34,7% erano donne”.
Osservando la classificazione Isco più dettagliata, le donne nell’Ue “costituiscono la stragrande maggioranza delle persone impiegate in occupazioni specifiche, tra cui assistenti all’infanzia e assistenti didattici (92,6% del totale degli occupati in questa professione nel terzo trimestre del 2023), segretarie (89,3%), insegnanti della scuola primaria e della prima infanzia (88,2%), infermieri e ostetriche (87,5%), lavori domestici (collaboratrici familiari), lavori alberghieri (86,5%)”.
Le donne rappresentavano solo una piccola minoranza (fra 1 e 4%) tra i lavoratori del settore edilizio, nella meccanica, tra gli installatori e riparatori di apparecchiature elettriche, lattonieri, carpentieri, saldatori e operai affini, autisti di autocarri pesanti e autobus.

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