Brasile: vescovi, no alla legalizzazione delle droghe leggere, all’esame del Tribunale supremo federale

Il Tribunale supremo federale ha fissato una nuova data, mercoledì 6 marzo, per la ripresa del dibattimento sulla liberalizzazione delle droghe per uso personale. Alla luce di ciò, la Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) ribadisce la sua posizione contraria, in un messaggio video del vescovo ausiliare di Brasilia e segretario generale della Cnbb, dom Ricardo Hoepers, il quale ricorda quanto già sostenuto nel 2015 dai vescovi brasiliani, cioè che “l’abuso di droga interferisce gravemente con le strutture familiari e sociali. È tra le cause di innumerevoli malattie, disabilità fisiche e mentali e ritiro dalla vita sociale”.
Il segretario generale dell’episcopato ricorda che “la dipendenza, che colpisce soprattutto gli adolescenti e i giovani, è un fattore che genera violenza sociale e induce i consumatori a cambiare la propria coscienza e il proprio comportamento”. L’uso e il traffico di droga sono identificati come la causa della “maggior parte degli attacchi alla vita”.
Secondo dom Hoepers, la non punibilità del possesso di droga, anche per uso personale, con la motivazione di preservare la libertà personale, potrebbe aggravare il problema della tossicodipendenza, una forma di schiavitù che oggi sta raggiungendo numeri allarmanti: “La liberalizzazione del consumo di droga faciliterà la circolazione degli stupefacenti. Ci saranno più prodotti disponibili, legalizzando una catena di traffico e commercio senza alcuna struttura legale che la controlli”. Al contrario, la vita in tutte le sue dimensioni deve essere preservata. “Confidando nella grazia misericordiosa di Dio e nella protezione materna della Vergine di Aparecida, chiediamo allo Stato e al popolo brasiliano di essere lucidi e responsabili nell’affrontare questo problema, così grave per la società”, conclude il messaggio.

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