Parlamento Ue: a Strasburgo il caso Salis. Fiocchi (Ecr), “dibattito elettorale”. Lacapelle (Id), “è una criminale”. Pignedoli (Ni), “accanimento su Ilaria”

foto SIR/Marco Calvarese

(Strasburgo) Nel corso del dibattito svoltosi nell’emiciclo di Strasburgo sul caso della detenzione dell’italiana Ilaria Salis in Ungheria, ha preso la parola Pietro Fiocchi, del gruppo dei Conservatori (Ecr). “Questo dibattito non avrebbe dovuto aver luogo, perché è stata solo l’occasione per la sinistra di attaccare i governi italiano e ungherese in un clima da campagna elettorale”. Fiocchi ha poi ricordato l’impegno diplomatico della premier Meloni e del ministro Tajani proprio sul caso Salis. Quindi ha chiesto che “il Parlamento europeo faccia in modo che siano rispettati standard di umanità e il giusto processo”.

Jean-Lin Lacapelle, francese, del gruppo Identità e democrazia, ha affermato che la Salis si è recata in un altro Paese “motivata da uno spirito violento” e avrebbe aggredito con un martello alcuni militanti ungheresi impegnati in una manifestazione. “Ci preoccupiamo – ha puntualizzato – sulla comodità della detenuta e non della situazione delle sue vittime”. Lacapelle ha quindi definito Salis “una criminale”, che deve essere giudicata dalla magistratura ungherese.
Sabrina Pignedoli, del gruppo dei Non iscritti, ha detto: “ci preoccupa l’accanimento contro Ilaria Salis”, registrato in Ungheria, “per il suo essere un’attivista antifascista”. La conferma verrebbe dalla “richiesta spropositata della pena” e per l’utilizzo delle catene per la sua detenzione.

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