Haiti: Cidh, “trovare soluzione globale con l’aiuto della comunità internazionale”

La Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh), in una nota diffusa ieri, esprime la “propria preoccupazione per la recrudescenza della violenza ad Haiti per mano di gruppi della criminalità organizzata e invita lo Stato e la comunità internazionale a cercare soluzioni globali e durature per superare la crisi umanitaria, politica, sociale e di sicurezza che il Paese sta vivendo da decenni”.
La Commissione continua ad essere “allarmata dalla violenza perpetrata dai gruppi armati, che commettono atti di omicidio, rapimento e stupro, tra gli altri, soprattutto nella capitale Port-au-Prince. Questo ha un impatto specifico su donne e ragazze”.
Secondo i dati più recenti pubblicati dall’Ufficio integrato delle Nazioni Unite ad Haiti (Binuh), nel 2023 più di 8.400 persone sono state vittime della violenza di gruppo, tra cui persone uccise, ferite e rapite. Ciò rappresenta un aumento del 122% rispetto al 2022. In particolare, Port-au-Prince ha rappresentato l’83% degli omicidi e dei ferimenti registrati. Nel sud della capitale, le bande hanno condotto attacchi su larga scala per controllare alcune aree e continuano a ricorrere a pratiche sistematiche di violenza sessuale nelle zone sotto il loro controllo, mettendo a serio rischio donne e ragazze.
In particolare, secondo un rapporto del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa), sono aumentate le segnalazioni di donne, anche adulte e bambine, brutalmente violentate, torturate e rapite dalle bande. Il rapporto indica anche che la violenza sessuale contro le donne e le ragazze è usata come arma di guerra, intimidazione, controllo territoriale e dominazione nelle aree controllate dalle bande. In questo contesto, tra gennaio e agosto 2023, sono stati segnalati in totale 3.056 casi di stupro, che rappresentano un aumento del 49% rispetto al 2022.
Per quanto riguarda le cause di questa recrudescenza della violenza, la Commissione “rileva le gravi sfide affrontate dalle istituzioni di sicurezza, tra cui la violenza contro la polizia. La crisi politica in corso e sempre più profonda ha reso le istituzioni statali inefficaci nel prevenire e rispondere a tutte le forme di violenza, con conseguente assenza dello Stato di diritto e, di conseguenza, di istituzioni statali pienamente funzionanti”.
La Cidh ribadisce il suo appello a “trovare soluzioni globali e durature alla crisi attraverso un processo di dialogo pacifico e inclusivo, elezioni libere ed eque e il rafforzamento dei meccanismi di sicurezza”. Ed “esorta ancora una volta la comunità internazionale a sostenere Haiti nella ricerca di soluzioni per superare questa crisi. Sebbene il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite abbia autorizzato l’istituzione della Missione multinazionale di sostegno alla sicurezza ad Haiti con la risoluzione n. 2699 del 2 ottobre 2023, la Cidh rileva che vi sono sfide in termini di effettiva attuazione. In particolare, un tribunale keniota ha recentemente emesso una sentenza che impedisce al governo di dispiegare agenti di polizia per operare ad Haiti”.

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