Funerali vittime femminicidio Cisterna di Latina: don Bove (parroco), “non arrendersi al male con vendetta e odio, urgente edificare una civiltà dell’amore”

“Siamo qui perché mossi da un amore che ha un nome e un volto ben preciso e che continua a riflettersi in chi ha il coraggio di non arrendersi al male con la vendetta e con l’odio. Proprio quell’odio che anche 2000 anni fa ha portato alcuni a decidere di uccidere l’Amore fatto carne, senza sapere che l’amore è più forte della morte. Noi siamo qui perché crediamo in questa forza, una forza che in un mattino come tanti altri, ha scaraventato via la pietra da ogni sepolcro in cui si è tentato di seppellire il segreto di una vita piena e felice. Quell’amore ha un volto, un nome: Gesù Cristo. Quell’amore che ha dato se stesso, e nulla ha tolto agli altri. Perché chi ama dona vita, non la sopprime”. Lo ha affermato oggi pomeriggio don Paride Bove durante i funerali di Nicoletta Zomparelli e Renée Amato che ha presieduto nella chiesa di Santa Maria Assunta in Cielo a Cisterna di Latina.
“Ho già avuto modo di dire che tutta la nostra Comunità è rimasta profondamente colpita da alcune assurde circostanze”, ha sottolineato il sacerdote, ricordando che “tutto è successo alla vigilia di una festa importante: San Valentino. E tra l’altro in un quartiere che porta questo nome. È talmente assurdo questo fatto che difficilmente si può non pensare ad un’opera malvagia oltreumana e che, continuamente, cerca di rendere il cuore dell’uomo duro e incapace di vivere una logica diversa”. “Ma se da una parte c’è, ed è evidente, quest’opera, dall’altra non si ferma la delicata opera di Dio”, ha ammonito don Bove, ricordando che nel tempo di Quaresima “possiamo convertire i nostri cuori al vero amore che dà, senza riserve, proprio sull’esempio del Signore Gesù”. Il sacerdote ha richiamato tutti ad “un’urgente responsabilità. Perché in questa terra bella, in questa città ricca di persone meravigliose, oggi noi abbiamo una missione urgente: essere tra i protagonisti dell’edificazione di una civiltà dell’amore. Siamo chiamati a far sì che questa casa diventi simile alla casa celeste che ci aspetta”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori