Diocesi: Acireale, Caltagirone e Catania, martedì inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale etneo

Sarà inaugurato il prossimo 20 febbraio al Centro studi “Gerlando M. Genuardi” di Santa Maria Ammalati (Acireale), in via Provinciale per Santa Maria Ammalati 243, l’anno giudiziario 2024 del Tribunale ecclesiastico interdiocesano etneo che serve la Provincia ecclesiastica di Catania (arcidiocesi di Catania, diocesi di Acireale, diocesi di Caltagirone). In tutta la Sicilia sono cinque i Tribunali ecclesiastici che prestano il loro servizio. Il Tribunale ecclesiastico interdiocesano etneo è una realtà presente sul territorio dal 2022 e opera per la trattazione in primo grado delle cause di nullità di matrimonio. “L’avvio dell’anno giudiziario – si legge in un comunicato – diventa occasione di riflessione sul sacramento del matrimonio, in un’ottica che si spoglia della natura romantica e si confronta con le complessità di un sentimento che non può limitarsi all’entusiasmo iniziale per poi naufragare alle prime difficoltà del quotidiano. L’azione svolta dal tribunale è non solo, quindi, quella di sancire la nullità del Sacramento ma una vera e propria attività di pastorale giudiziaria che nella sua complessità ha il compito di rimettere al centro il matrimonio e il suo valore”.
La cerimonia di inaugurazione prenderà il via alle ore 16.00 con la preghiera dell’ora media e il saluto da parte dei vescovi mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, mons. Luigi Renna, arcivescovo metropolita di Catania, e mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone.
A seguire l’intervento del vicario giudiziale, mons. Antonino Legname, che relazionerà sull’attività giudiziaria dell’anno 2023. La prolusione del nuovo anno giudiziario sarà invece affidata a mons. Andrea Ripa, segretario del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica. Il tema affrontato sarà “Cause di nullità e carità pastorale. Il ruolo del parroco nell’indagine pregiudiziale e del vescovo nel processus brevior”. In conclusione verrà proclamata la Dichiarazione ufficiale di apertura dell’Anno giudiziario 2024.
Nel promuovere la partecipazione alla manifestazione mons. Raspanti ricorda che “il tribunale è a servizio di tutta la comunità cristiana, anche se apparentemente la giustizia è un mondo distante dalla religione. Eppure fede e giustizia sono elementi sovrapponibili. Il tribunale non accoglie solo istanze, ma soprattutto persone e lo fa con lo stesso sguardo misericordioso di Gesù. Siamo sicuri che ogni mano che bussa alla porta del tribunale porta con sé un fardello di dolori e pesantezze”.

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