Giornata del malato: don Angelelli, “asse portante della cura è la relazione. Serve un ripensamento del Ssn su ruoli, distribuzione sul territorio, funzioni e servizi”

(Foto Siciliani - Gennari/SIR)

“La componente relazionale è componente di cura a tutti gli effetti”. Ne è convinto don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la pastorale della salute della Cei, che in una intervista al Sir commenta il Messaggio di Papa Francesco per la XXXII Giornata mondiale del malato, che si celebra l’11 febbraio. Nel Messaggio, intitolato “’Non è bene che l’uomo sia solo’. Curare il malato curando le relazioni”, il Pontefice invita a prendersi cura della persona malata nella sua inscindibile totalità di componenti fisico-biologica, emotiva, ma anche spirituale. “È proprio così – osserva Angelelli -. Secondo la magnifica definizione del card. Sgreccia, la persona è una totalità unificata di corpo, mente e spirito. Ma in questi decenni il sistema di cura ha perso di vista questa totalità e si è concentrato quasi esclusivamente sulla dimensione biologica, sul corpo, sulla patologia da combattere. Ma la patologia non esiste a prescindere dalla persona. Quindi un sistema di cura integrale, come vuole essere il sistema di cura, deve prendere in carico anche la dimensione psichica e spirituale”. Occorre insomma “recuperare l’asse portante della cura che è la relazione”, perché. spiega il sacerdote facendo sua un’affermazione dell’attore Luca Argentero in una fiction tv, “se noi curiamo solo il corpo della persona, la curiamo al 50%”.
Oggi, prosegue Angelelli, “ci troviamo a fare i conti con un importante scollamento tra l’erogazione delle prestazioni e la cura. In alcuni casi riusciamo a curare i pazienti, in molti casi anche a guarirli, ma non riusciamo a farli sentire curati. Non abbiamo tempo, perché il sistema è compresso sul concetto di prestazione”, ma questo crea insoddisfazione anche nei curanti. Essenziale un adeguamento del personale, costantemente sottorganico, ma è centrale anche un ripensamento del Ssn “nei ruoli, nella distribuzione sul territorio, nelle funzioni e nei servizi”.

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