
“Il Giubileo del 2025 non è solo la celebrazione di un evento storico, ma occasione per rinnovare il legame con il Signore e con tutti i fratelli nella fede. È un’opportunità di purificazione per tutti i discepoli di Cristo e per tutte le Chiese particolari”: lo afferma il card. Lucian Mureșan, arcivescovo maggiore della Chiesa greco-cattolica romena e presidente della Conferenza episcopale romena (Cer), nella lettera per l’apertura del Giubileo della speranza nelle diocesi e le eparchie cattoliche della Romania. Domenica, 29 dicembre, nelle cattedrali romano e greco-cattoliche di Bucarest, Iași, Alba Iulia, Blaj, Timișoara, Oradea, Satu Mare, Cluj-Napoca è stato aperto l’Anno santo con processioni e messe solenni presiedute dai vescovi e arcivescovi titolari. A Baia Mare il vescovo Vasile Bizau ha aperto l’Anno santo in una chiesa parrocchiale, perché la cattedrale greco-cattolica non è stata ancora restituita dalla Chiesa ortodossa romena, e nell’eparchia di Lugoj il Giubileo sarà aperto il 1° gennaio 2025. In varie diocesi ed eparchie della Romania sono state stabilite anche altre chiese giubilari, oltre alle cattedrali, nei santuari di Ciofliceni (Bucarest), Cărbunari e Stânceni (Blaj), Șumuleu-Ciuc (Alba Iulia), nelle chiese di san Michele (Cluj-Napoca), san Giovanni Battista (Târgu Mureș) e dell’Esaltazione della Santa Croce (Brașov). Inoltre, i vescovi romeni hanno deciso di non organizzare un pellegrinaggio nazionale a Roma, nell’Anno santo, ma incoraggiare le iniziative diocesane.