Giubileo 2025: mons. Carbonaro (Potenza), “restituiamo alle Chiese di Basilicata il primato della missione evangelizzatrice”

“Ogni buon pellegrinaggio comincia dal cuore, poi conduce i nostri passi, perché la direzione è certa. Nel cuore avviene l’incontro che muove le nostre ricerche e che genera incontri”. Lo ha detto, ieri, mons. Davide Carbonaro, arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo, nell’omelia della messa di apertura del Giubileo a livello locale.
“Il Giubileo che si apre ci conduce per mano dentro il mistero e dono biblico della restituzione. In questo anno di grazia e di responsabilità siamo chiamati ognuno con la propria vocazione, a restituire Dio all’uomo e l’uomo a Dio. Restituire a questa nostra terra segnata da infiniti conflitti, quella pace che trova spazio nel cuore dell’uomo se ci si ascolta, se si apprende che il dolore non è solo da una parte, che l’altro è mio fratello, che portiamo ferite antiche e nuove difficilmente sanabili nelle nostre solitudini. Dove c’è odio che io porti l’amore”, l’esortazione del presule. “Restituiamo alla terra e al creato la sua bellezza, la sua fecondità, la sua vocazione di maternità, la sua forza creatrice. Restituiamo alle nostre famiglie il vigore di chiamare per nome le relazioni primarie, strappandole dall’autodeterminismo e da fughe antropologiche vuote e autoreferenziali. La famiglia è il luogo della domanda che fa crescere in grazia e sapienza davanti a Dio e agli uomini. Custodisce il senso dei nostri perché fin da bambini. Non esaurisce il suo compito educativo. Restituiamo alle istituzioni pubbliche il principio di responsabilità. La capacità di rispondere con verità e attenzione a chi chiede. Sosteniamo insieme la cura di quel bene comune che devo custodire e lasciare alle future generazioni non deturpato, ma arricchito. Restituiamo intelligenza e cuore per chi si prepara a guidare le sorti dell’umanità”, ha aggiunto. “Le scelte di oggi sono la forza del nostro domani. Restituiamo dignità alle popolazioni che migrano a causa della guerra, della violenza, delle scarse condizioni economiche e delle desertificazioni climatiche. Alberghi nel nostro cuore il primato dei piccoli e dei poveri. L’altro non è il mio avversario, non mi sottrae lo spazio vitale, è mio fratello e ha diritto ad abitare con me, a condividere quella terra che è dono di tutti. Restituiamo giustizia al lavoro, rimettendo al centro la persona e non il profitto”, l’invito. “Torniamo a restituire creatività a quelle forme imprenditoriali che non curano solo i propri interessi, ma la crescita integrale della persona umana con tutti i suoi diritti e i suoi doveri. Restituiamo alle giovani generazioni la forza dei loro sogni, la dinamica dei loro desideri. Non schiacciamo il loro progresso dentro i nostri egoismi e le nostre pretese, apriamo la strada al loro futuro senza condizionare le loro scelte”, la richiesta. “Restituiamo alla Chiesa e alle nostre Chiese di Basilicata il primato della missione evangelizzatrice, senza ritirarsi dentro forme di autoritarismo clericale e nostalgia di un passato che non esiste più. Accendiamo il cuore di uomini e donne di quella Verità che è Cristo, colonna e fondamento del vivere e dell’amare, facendo della speranza la passione che guida i cuori verso l’Altro e verso l’Oltre. Spendiamo tempo ed energia non per la salvaguardia delle strutture ma per la gioiosa edificazione della persona a partire dai valori del Vangelo”, ha concluso.

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