“Il Giubileo ci potrà aiutare a credere al grande messaggio biblico, che attraversa tutte le Scritture: ”La terra è di Dio’. E scopriremo che anche il tempo è di Dio. Noi siamo accolti nel tempo, il Signore ci dona il tempo del vivere che è il ritmo del respiro, del battito del cuore, del sonno e della veglia, degli incontri, degli sguardi. Ma è Dio Padre il Signore del tempo”. Lo ha detto, ieri, mons. Michele Tomasi, vescovo di Treviso, nella messa di apertura del Giubileo in cattedrale.
“La speranza ci fa attendere che maturi l’amore e che sbocci un senso alla vita, la speranza ci fa cogliere la fiammella accesa anche nella notte più buia e tempestosa – ha osservato -. La speranza ci fa gustare il pane, buono perché condiviso. Nella speranza del cammino insieme verso una meta prende forma la comunione che tutti sogniamo e che d’un tratto, quasi d’improvviso, scopriamo già vera. La speranza ci fa vibrare tutti delle stesse emozioni, la speranza compone le musiche più belle della vita. Ma anche per noi come per Gesù, la fonte della speranza è la vita del Padre. È stare con Lui e grazie a Lui con gli altri. È ascoltare altri parlare di Lui. È chiedere agli altri quanto essi hanno scoperto di Lui. È narrare agli altri quanto di Lui ci fa vivere”.
Poi l’auspicio: “Il Giubileo sia questo: sia tempo donato e dono ricevuto con semplice gratitudine, nutrita di speranza”.
Il presule ha lasciato tre piccole consegne alla diocesi, in questo tempo giubilare: “Troviamo un momento quotidiano di preghiera, a seconda delle condizioni di vita e di impegno di ciascuno, ma tutti. Pochi minuti di silenzio in presenza del Signore, la lettura di una pagina di Vangelo, un’invocazione a Maria”; “incontriamoci tra noi gratuitamente, per amore di Dio e per la gioia di stare insieme, senza pretendere troppo gli uni dagli altri (anche nelle nostre comunità, anche tra preti e laici). Un tempo per condividere le ragioni della nostra speranza, narrare le opere di Dio nella nostra vita e lodare la sua giustizia. Un tempo per volerci bene. Da segnare in agenda anche questo, come tempo prezioso, donato in modo speciale da Dio”; “andiamo pellegrini dal Cristo che aspetta la nostra visita, colmo di speranza: andiamo a trovare infermi, carcerati, anziani in solitudine, persone con diverse abilità, persone che non riescono più a sperare. Forse queste nostre visite sono già segnate nell’agenda di Dio”.
Mons. Tomasi ha concluso: “Giubileo sia un tempo nuovo, donato da Dio e condiviso tra noi: il Giubileo sia un tempo di grazia”.