67° tragedia Marcinelle: Fondazione Migrantes, “il lavoratore merita luoghi dove opera sicuri, trattamenti adeguati e tutele al passo con i tempi”

L'incendio sviluppatosi nella miniera di carbone di Marcinelle (Belgio) l'8 agosto 1956 (Foto ANSA/SIR)

“Una tragedia che non vogliamo dimenticare quella avvenuta, 67 anni fa, nella miniera di carbone di Bois du Cazier, nei pressi della cittadina belga di Marcinelle”. Lo sostiene oggi la Fondazione Migrantes, che ricorda: “Era l’8 agosto 1956: a causa di un incendio sviluppatosi in quella miniera morirono 262 minatori, 136 dei quali italiani: la sciagura più grave dopo quella avvenuta in un’altra miniera, quella di Monongah, in West Virginia”.
Nel 2001 l’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, ha istituito la Giornata nazionale del sacrificio del lavoro italiano nel mondo per ricordare e onorare i tanti italiani che hanno perso la vita lavorando fuori dei confini nazionali. “Una occasione, questa giornata, che non deve farci abbassare la guardia sulla tutela dei diritti dei lavoratori migranti in Europa per evitare che, come succede spesso, siano costretti a subire orari e trattamenti sui posti di lavoro che non tutelano la loro dignità”, evidenzia la Fondazione Migrantes, sottolineando che “il lavoratore merita luoghi di lavoro sicuri, trattamenti adeguati e tutele al passo con i tempi. Il ricordo di queste morti sul lavoro, in questo tempo di una nuova emigrazione italiana giovanile in Europa e nel mondo, come evidenzia da anni il Rapporto Italiani nel Mondo della Migrantes, richiama la necessità di una tutela dei lavoratori migranti, siano essi italiani nel mondo e immigrati in Italia”.
Lo sguardo e l’attenzione della Fondazione Migrantes oggi è “proprio a Marcinelle dove questa mattina 262 rintocchi di campana, uno per ogni minatore scomparso seguiti da altre 10 per i caduti in tutte le miniere del mondo, hanno ricordato quel giorno di 67 anni fa”.

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