Germania: Auschwitz, seminario su violenza e riconciliazione. Mons. Schick (Fond. Kolbe), “messaggio del santo importante quando in Europa c’è guerra”

L’arcivescovo emerito di Bamberga, mons. Ludwig Schick, partecipa ad Auschwitz al 14° seminario europeo sull’affrontare il passato violento, momento organizzato annualmente dalla Fondazione Maximilian Kolbe. In una conferenza odierna, nella memoria del santo frate polacco, martire ad Auschwitz, ha parlato a circa 30 partecipanti provenienti da 13 Paesi europei del ruolo della Chiesa nell’affrontare un passato bellico. “Con il messaggio biblico e la lunga esperienza, i cristiani possono mostrare vie per la riconciliazione e la pace e allo stesso tempo superare la rassegnazione spesso evidente e comprensibile nell’affrontare la violenza e la riconciliazione”, ha detto Schick. Al seminario dall’11 al 16 agosto, i partecipanti discutono delle sfide del superamento della violenza e del valore della riconciliazione e hanno condiviso le loro diverse esperienze e prospettive. Schick, che è presidente del Consiglio di gestione della Fondazione Maximilian Kolbe, ha evidenziato come il santo abbia saputo “preservare l’umanità in mezzo alla disumanità delle atrocità del campo di concentramento”. L’arcivescovo emerito ha sottolineato che il messaggio di Kolbe “acquista importanza in un momento di guerra in Europa” e che “la pace e la riconciliazione sono urgentemente necessarie”. “Maximilian Kolbe sa cos’è la guerra e cosa significa per le persone. Per questo ci mette in guardia oggi, nel 2023, soprattutto coloro che hanno responsabilità politiche, a fare tutto il possibile per garantire che presto ci sia di nuovo la pace giusta in Ucraina”.
Al seminario i partecipanti hanno fornito spunti di riflessione su come promuovere una pace duratura in Europa sullo sfondo delle violente esperienze di Auschwitz e della seconda guerra mondiale. “Soprattutto in questi giorni di guerra contro l’Ucraina”, si comprende “quanto siano importanti la solidarietà europea e lo scambio internazionale”. La rete internazionale della Fondazione Kolbe “sta cercando di aiutare a rafforzare coloro che sono coinvolti nella riconciliazione attraverso uno scambio continuo”, ha affermato Jörg Lüer, vicepresidente della Fondazione Maximilian Kolbe. Durante il workshop, l’attenzione si è concentrata sull’incontro con due sopravvissuti di Auschwitz, Zdzisława Włodarczyk e Grzegorz Tomaszewski: i loro resoconti hanno avvicinato gli eventi di quel tempo ai partecipanti. Queste testimonianze hanno sottolineato l’importanza essenziale di ricordare e imparare dalla storia per creare un futuro di pace.

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