Amazzonia: Ceama, essere “una Chiesa in uscita impegnata nella difesa della casa comune e dei poveri, con un volto sinodale”. Padre Zenildo Lima nuovo vicepresidente

(Foto: Ceama)

Essere una Chiesa in uscita impegnata nella difesa della casa comune e dei poveri, con un volto amazzonico e sinodale. Così si propone di essere la Chiesa amazzonica, rappresentata dalla Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia (Ceama). Lo si legge nel comunicato finale dell’assemblea ordinaria dell’organismo ecclesiale, tenutasi a Manaus la scorsa settimana. Si è trattato del “primo momento costitutivo e organizzativo ufficiale, dopo l’approvazione degli statuti della Conferenza da parte di Papa Francesco”.
Il testo esprime gratitudine verso chi ha voluto “essere espressione di una Chiesa che cammina sinodalmente, consapevole di essere i continuatori di una storia che non è iniziata ora e che si ispira alle parole profetiche di Papa san Paolo VI: ‘Cristo indica l’Amazzonia’”. Il comunicato accenna a “sfide e preoccupazioni”, che aiutano a incarnare il Sinodo per l’Amazzonia, nella consapevolezza della “necessità di poter imparare, disimparare e reimparare con i popoli dell’Amazzonia, di affrontare con loro le sfide e di essere come un ‘profumo nuovo’ nella e per la Chiesa universale”.
Sfide aperte restano la poca recezione del magistero di Papa Francesco in alcuni spazi e gruppi, il clericalismo e i crimini commessi contro la vita e il bioma amazzonico e i territori dei popoli indigeni. Il comunicato denuncia la mancanza di preoccupazione dei politici per la gravità della crisi socio-ambientale, mostrando solidarietà con il popolo ecuadoriano a causa del clima di violenza che si è affermato nel Paese, e ribadendo l’importanza del recente Vertice dell’Amazzonia tenutosi a Belém, in Brasile, nonostante “la risposta timida e vaga dei presidenti dei Paesi amazzonici” alla sfida del cambiamento climatico e alle minacce al bioma amazzonico, ignorando le voci dei popoli indigeni e della società civile”. La nota prende posizione anche a favore della protezione del Parco nazionale Yasuní, in Ecuador, rispetto allo sfruttamento petrolifero.
L’assemblea ha confermato il card. Pedro Barreto come presidente e tre dei vicepresidenti, Patricia Gualinga, in rappresentanza delle popolazioni indigene, suor Laura Vicuña Pereira Manso, in rappresentanza della vita religiosa, e Mauricio López Oropeza, in rappresentanza dei laici. In Inoltre, padre Zenildo Lima, rettore del Seminario dell’Amazzonia di Manaus, è stato eletto vicepresidente in rappresentanza dei sacerdoti e dei diaconi.

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