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Parlamento Ue: norme per proteggere i giornalisti da azioni legali infondate. Metsola, “a fianco di chi cerca la verità”

foto SIR/Marco Calvarese

Il Parlamento intende “proteggere maggiormente i giornalisti e gli attivisti nell’Ue da azioni legali infondate e vessatorie intentate per silenziarli”. Con 498 voti a favore, 33 contrari e 105 astensioni, i deputati hanno adottato oggi la loro posizione negoziale su nuove norme per tutelare giornalisti, media, difensori dei diritti umani, attivisti, ricercatori e artisti dalle cosiddette azioni legali strategiche contro la partecipazione pubblica (Slapp) volte a intimidirli o penalizzarli. Secondo i deputati, “le nuove norme – spiega un comunicato emesso a Strasburgo – dovrebbero applicarsi nei casi transfrontalieri in cui il convenuto, il ricorrente e il tribunale sono di Paesi diversi o quando l’atto di partecipazione pubblica – che si tratti di un articolo di stampa, di un post sui social media, di un video, di una ricerca o di un’opera d’arte – ha rilevanza per più di uno Stato membro ed è accessibile elettronicamente”.
Il progetto di direttiva prevede garanzie per le vittime delle Slapp, “compresa la possibilità di chiedere il rapido respingimento della causa, nel qual caso sarà il ricorrente a dover dimostrare la fondatezza della denuncia. Sul ricorrente ricadranno anche l’onere delle spese procedurali”.
La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola ha dichiarato: “il giornalismo richiede coraggio, ma i giornalisti non dovrebbero essere costretti ad essere coraggiosi per fare il proprio mestiere. Il Parlamento europeo sarà sempre al fianco di chi cerca la verità e sosterrà il nostro diritto democratico a essere informati”.

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