Papa Francesco: udienza generale, incontro con bambini ucraini. Mons. Ciattini (Massa Marittima), “c’è stato un dialogo di sguardi e di gesti, che nascevano dal cuore”

(Foto: Caritas italiana)

“Abbiamo accolto in diocesi un centinaio di ragazzi ucraini, il direttore della Caritas, don Luca Fedi, è in contatto con la Caritas nazionale e il campo è gestito da don Filippo Balducci e da tanti volontari, veramente lodevoli, che hanno risposto in una maniera generosa oltre ogni dire. Inoltre, ci sono gli accompagnatori dall’Ucraina di questi bambini e interpreti per rendere l’accoglienza migliore possibile”. Lo dice al Sir mons. Carlo Ciattini, vescovo di Massa Marittima-Piombino, dopo che il Papa stamattina, alla fine dell’udienza generale, ha incontrato un gruppo di bambini ucraini, in rappresentanza dei circa 200 minori ucraini attualmente in Italia, accolti da strutture diocesane in Lombardia e Toscana, per un progetto di accoglienza temporanea estiva, organizzato da Caritas italiana.
“Questi bambini – osserva il vescovo – sono molto ‘allenati’ tra due sentimenti: lo stupore per la novità e il disagio, ma il sentimento positivo è di gran lunga superiore: avvertono affetto, accoglienza, attenzione. Le sofferenze che in qualche maniera vivono li rendono grati, capaci di gustare il bene che va incontro a loro. Oggi i nostri ragazzi non sono così attenti e sensibili a dire grazie per il bene che hanno intorno, i minori ucraini hanno un’esperienza di vita che li rende molto sensibili alla gratitudine e a ‘non buttar via nulla’: quando avvertono accoglienza, benevolenza, c’è una sazietà in loro, nonostante il disagio di una situazione che stanno vivendo per la guerra”. I ragazzi ucraini resteranno nella diocesi di Massa Marittima-Piombino sino a fine mese. “Abbiamo organizzato dei momenti di crescita per questi ragazzi, come visite ai nostri musei, domani ci sarà una gita all’Isola d’Elba, poi andranno a Follonica all’Acqua Village e a Marina di Castagneto, dove c’è il parco di divertimento ‘Cavallino matto’ per un momento ludico. Io non parlo la loro lingua ma vado a trovarli per condividere con loro dei momenti”.

(Foto: Caritas italiana)

Mons. Ciattini poi ci racconta com’è andato l’incontro di stamattina con il Papa: “Si è raccomandato con noi di stare vicino a questi ragazzi, vedendo la loro angoscia. Ha plaudito questa iniziativa di accoglienza di Caritas italiana, ma soprattutto mi ha colpito per la disponibilità che ha avuto verso ciascuno di questi ragazzi che ha incontrato, fino a mettere firme sui cappellini e su altri oggetti che i ragazzi avevano con sé. Il Papa ha firmato e si è intrattenuto con una calma e una paternità, che è sua caratteristica ma oggi in maniera particolare”. “Oggi – prosegue il presule -, che si stanno perdendo i connotati dell’umano e si vivono tempi aridi, occorre rimanere sale e lievito, come ci ha insegnato Nostro Signore, l’uomo deve ritrovare se stesso. Come diocesi dobbiamo essere grati al Signore per questa opportunità di accoglienza, perché riceviamo molto più di quello che diamo: queste creature ci portano una sollecitazione al bene. Mi è piaciuto quanto ha detto una ragazza ucraina al Papa donandogli una candela proveniente dal suo Paese: ‘Abbiamo bisogno di luce’. Anche noi abbiamo bisogno di luce. E il Papa è stato bravissimo: guardava questi ragazzi, li accarezzava, ha porto le mani per ricevere quei doni semplici che loro hanno fatto, in un dialogo di sguardi e di gesti, che nascevano dal cuore, lontani da ogni artificio. E questo è bello, bello, bello”.

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