Settimana liturgica nazionale: Baldacci (Università Salesiana), “oggi abbiamo bisogno di una ministerialità di prossimità”

Su quale ministerialità si possa dire all’altezza dell’attualità si è interrogata la docente di Liturgia all’Università Salesiana, Anna Morena Baldacci, durante la sessione di oggi della Settimana liturgica nazionale. “Il noi ecclesiale – dice – grazie al magistero di Papa Francesco ha conosciuto un nuovo rilancio. L’assemblea liturgica è un grande noi accomunato dalla stessa fede anche nella varietà e nella piccolezza e nella povertà”. Per la docente, oggi il volto dell’assemblea sta cambiando: “I segni più evidenti sono la flessione dei partecipanti, l’invecchiamento e il numero crescente dei partecipanti saltuari”. Ma per Baldacci, “se qualcosa diminuisce qualcos’altro cresce”. “Le comunità parrocchiali – descrive – fioriscono, sfioriscono, certamente si trasformano, soprattutto grazie ai recenti flussi migratori. Alcune si irrigidiscono, altre mutano e si diversificano”. “Bisogna – suggerisce – prendersi cura del rito e della assemblea per fare in modo che diventi un luogo ospitale. Un compito ci attende: prenderci cura del noi ecclesiale che caratterizza le nostre assemblee liturgiche. Lo strumento è la promulgazione della terza edizione del Messale romano. Il libro liturgico non è solo un contenitore di formule o novità ma è uno strumento autorevole che dà forma alla vita sacramentale. Il libro liturgico è una casa comune, mette ordine e guarisce le divisione”. Qual è quindi la ministerialità che andrebbe ricercata? “Oggi – spiega – una ministerialità che vuole lanciarsi e riprendere il cammino deve costruire il tessuto relazionale della fraternità attraverso l’esercizio di prossimità di attenzione ai più piccoli e diversi. Non basta avere un bravo organista o lettore o dei competenti ministri. Oggi abbiamo bisogno di una ministerialità di prossimità e cura nell’esercizio di discernimento”.

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