Fratelli tutti: mons. Toso (Faenza-Modigliana), “la fraternità è il principio architettonico della democrazia”

“L’enciclica Fratelli tutti di Papa Francesco offre la descrizione dei principali fattori di crisi delle attuali democrazie e, nello stesso tempo, indica ciò che è indispensabile per rafforzarle, come ad esempio una migliore vita politica che si struttura e si commisura alla dignità delle persone, alla loro libertà e al loro compimento umano in Dio”. Lo ha detto mons. Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, intervenuto ieri al convegno “Dall’io al noi: il cammino della fraternità e dell’amicizia sociale” in corso fino al 27 agosto a Predazzo (Trento) per iniziativa della Fraternità francescana e Cooperativa sociale Frate Jacopa con il patrocinio del Comune di Predazzo e la collaborazione della Libreria Lagorai e della Biblioteca comunale di Predazzo. Ne dà notizia un comunicato diffuso oggi. “Papa Francesco – ha proseguito Toso – segnala la fecondità della relazione fraterna quale legame sociale necessario a rafforzare la propria vocazione di cittadini, ma anche il senso di appartenenza. La nostra vita sociale e, in specie, la vita democratica sussistono ove ci sono legami forti, comunione morale tra i molti ‘io’ e i ‘noi di persone’, carità e fraternità, oltre che verità e libertà, giustizia sociale”.
“La fraternità – secondo il presule– è il principio architettonico della democrazia” ed è in grado di “rifondare i nostri legami sociali e di rilanciare un progetto utopico comune, un progetto democratico, al di là di individualismi asociali ed amorali che inquinano spesso il comportamento di singoli o di gruppi chiusi in se stessi”. Una democrazia per la persona è “fondata sulla maturità culturale, civile e morale delle persone e delle comunità, dei vari gruppi di appartenenza. La traduzione socio-politica di questa impostazione personalista invoca la fraternità e favorisce lo sviluppo delle comunità intermedie, in una interdipendenza che tende al migliore equilibrio possibile, in modo da evitare l’isolamento dell’individuo contrapposto alla massa e la contrapposizione corporativistica dei gruppi”.

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