Meeting Rimini: “Costruttori di futuro”, una mostra sull’inclusione lavorativa e sociale a favore di soggetti deboli

Presentare alcune esperienze virtuose di accompagnamento e inclusione lavorativa e sociale a favore di soggetti deboli (giovani Neet, carcerati, migranti, disabili, donne vittime di violenza,) realizzate da realtà profit e non profit e istituzioni pubbliche che hanno costruito reti di solidarietà mettendo al centro la persona, la sua dignità. È quanto si propone la mostra “Costruttori di futuro”, presente al Meeting di Rimini (padiglione C3) e curata dal giornalista Giorgio Paolucci con la collaborazione dei colleghi Laura Bellotti (ilsussidiario.net), Riccardo Bonacina, fondatore di “Vita”, Luciano Piscaglia, (TV2000), e un gruppo di studenti universitari di “Nuove Generazioni”. “Papa Francesco – spiega Paolucci – ci ricorda che ‘la forza di una catena dipende dalla cura che viene data agli anelli più deboli’. Queste esperienze possono diventare paradigmi per un nuovo modo di costruire la convivenza e l’economia”. Ogni giorno nell’Arena allestita presso la mostra viene proposto un incontro di 30 minuti per conoscere i protagonisti. “Incontriamo uomini e donne che non hanno censurato i loro limiti, ne hanno fatto un punto di ripartenza – aggiunge il curatore -. Hanno fatto un percorso di rigenerazione umana e professionale grazie all’incontro con chi ha costruito ‘reti’ di solidarietà mettendo al centro la persona, la sua dignità, il suo valore infinito. E così sono diventati costruttori di un futuro dove nessuno venga scartato o condannato a restare indietro. Quando si fanno i conti con la propria fragilità, ci si rende conto di avere bisogno dell’altro. E si capisce che si può ripartire solo insieme, in una trama di relazioni umane in cui i limiti diventano potenzialità. Le storie presentate nella mostra lo testimoniano”. Attraverso video, foto, testi e incontri dal vivo sarà possibile dialogare con i protagonisti di queste storie di “ripartenza”, e scoprire – come recita il titolo del Meeting – come nasce ‘il coraggio di dire io’”. Per partecipare è necessario prenotare l’ingresso alla mostra negli orari immediatamente precedenti gli incontri.

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