Afghanistan: Caritas Reggio Emilia-Guastalla, disponibili ad accogliere i profughi. Il vescovo Camisasca auspica “una nuova epoca di ascolto e dialogo”

La Caritas di Reggio Emilia esprime “profonda preoccupazione per tutta la popolazione afgana e in modo particolare per le donne e le minoranze, tra le quali non possiamo dimenticare le piccole ma attivissime comunità cristiane ancora presenti”. Il vescovo Massimo Camisasca ha assicurato alla Caritas l’interessamento attivo della diocesi per accogliere famiglie di profughi provenienti da quelle terre. “Tutto il bene seminato in questi 20 anni in Afghanistan (penso, per esempio, alla presenza italiana e al sacrificio di 50 nostri fratelli) non sarà senza frutto, anche se non possiamo valutare i tempi e i modi di tale fioritura – afferma monsignor Camisasca -. Purtroppo anche il male fatto, gli errori commessi non saranno senza conseguenze: chi, durante questi 20 anni, ha seminato morte, distruzione e odio ha inaugurato una lacerazione che sarà difficile rimarginare. Invito tutte le comunità cristiane della nostra Chiesa ad unirsi, domenica prossima, alla preghiera della Chiesa italiana, affinché nasca una nuova epoca di conoscenza e di ascolto dei differenti volti di quel popolo e, soprattutto, un tempo di educazione attraverso le scuole e di libertà religiosa e culturale”.
“Dopo una guerra di venti anni, dai costi umani ed economici incalcolabili, il ritiro delle forze armate statunitensi lascia il Paese in un tragico baratro. Saranno i più deboli a pagare un prezzo altissimo – si legge in una nota della Caritas di Reggio-Emilia -. Decine di migliaia di persone sono in fuga dalle loro case, mentre i talebani occupano, oltre alla capitale, quasi tutto il Paese. Assieme al personale delle ambasciate, anche i pochissimi sacerdoti, religiosi e religiose che si trovano a Kabul si stanno preparando al rientro obbligato”. Info su www.caritasreggiana.it.

 

 

 

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