Papa Francesco: ai giovani, “lavorare per un modello di economia alternativo a quello consumistico”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Il Progetto Policoro è stato ed è un segno di speranza, soprattutto per tanti territori del Sud d’Italia carenti di lavoro. Oggi siete chiamati a esserlo in un modo nuovo, perché questo importante anniversario capita in un periodo di forte crisi socio-economica a causa della pandemia”. Lo ha detto il Papa ricevendo i giovani del “Progetto Policoro” della Cei in occasione del 25° di fondazione. Francesco ha suggerito quattro verbi per il cammino: “animare”, perché “mai come in questo tempo sentiamo la necessità di giovani che sappiano, alla luce del Vangelo, dare un’anima all’economia” con “uno stile di dedizione” che li renda “costruttori di relazioni, tessitori di un’umanità solidale”. Per il Papa, “occuparsi del lavoro è promuovere la dignità della persona” perché “il lavoro non nasce dal nulla, ma dall’ingegno e dalla creatività dell’uomo”: “Vi incoraggio a lavorare per un modello di economia alternativo a quello consumistico, che produce scarti. La condivisione, la fraternità, la gratuità e la sostenibilità sono i pilastri su cui fondare un’economia diversa”. Il secondo verso proposto dal Santo Padre è “abitare”, perché “abitare la terra non vuol dire prima di tutto possederla, ma saper vivere in pienezza le relazioni: con Dio, con i fratelli, con il creato e con noi stessi”. “Possiate aiutare la comunità cristiana ad abitare la crisi della pandemia con coraggio e con speranza”, l’esortazione del Papa: “Dio non ci abbandona mai e noi possiamo diventare segno della sua misericordia se sappiamo chinarci sulle povertà del nostro tempo: sui giovani che non trovano lavoro, sui cosiddetti Neet, su quelli che soffrono la depressione, su quelli demotivati e stanchi nella vita, su quelli che hanno smesso di sognare un mondo nuovo”.

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