Romania: Simposio internazionale nel ricordo della visita di Papa Francesco a Blaj. “Camminiamo insieme: universalità e inclusione”

“Camminiamo insieme: universalità e inclusione” è stato il tema del simposio internazionale svoltosi il 9-10 giugno in diretta streaming, per ricordare la visita di Papa Francesco a Blaj, in Romania, di due anni fa. L’evento è stato organizzato dalla Chiesa greco-cattolica romena in collaborazione con la Facoltà di Teologia greco-cattolica dell’Università Babeș-Bolyai di Cluj-Napoca, e sotto l’alto patrocinio della Congregazione pontificia per le Chiese orientali. Gli interventi, moderati da don Cristian Barta, decano della Facoltà di Teologia greco-cattolica dell’Università Babeș-Bolyai, hanno riunito contributi di varie personalità romene e dall’estero, dell’ambito ecclesiale, universitario e politico. Nel suo intervento, il card. Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, ha sottolineato che in Romania il Santo Padre “ha voluto incontrare e rendere omaggio alle diverse anime che compongono l’attuale mosaico della Romania: popolo con al suo interno diverse componenti etniche e la cui espressione cristiana si compone di diverse tradizioni, anche rituali”, ricordando dunque “la sorella Chiesa cattolica latina in Romania e la grande sorella, la Chiesa ortodossa romena”.
Sandri ha auspicato che la memoria della visita di Papa Francesco “diventi non sguardo nostalgico al passato, ma impegno di riconoscenza al Signore e di assunzione responsabile degli impegni che ne derivano”. Facendo poi riferimento alla beatificazione dei sette vescovi martiri, il card. Sandri ha spiegato che, presiedendo a Blaj “per la prima volta dalla sua elezione, una liturgia eucaristica non latina”, il Santo Padre ha voluto “onorare la grande tradizione liturgica bizantina” e riaffermare “l’esigenza di essere ben consapevoli delle proprie radici e della propria storia”. Al simposio è intervenuto anche mons. Benoni Ambăruș, vescovo ausiliare di Roma, il quale ha parlato sulla cura pastorale degli itineranti, in riferimento alla visita di Papa Francesco alla comunità rom di Blaj. Il vescovo ha sottolineato che “l’incontro tra le varie culture è una risorsa di arricchimento reciproco” e che “l’inclusione partecipativa contribuisce al consolidamento delle società”. “La presenza dei rifugiati e dei migranti rappresenta un invito a ricuperare la dimensione dell’essenzialità dell’umanità cristiana. È una vocazione che dobbiamo riscoprire”, ha affermato mons. Ambăruș.
Papa Francesco ha effettuato una visita apostolica in Romania dal 31 maggio al 2 giugno 2019, concludendo il viaggio a Blaj, sede della Chiesa greco-cattolica romena, con la celebrazione della beatificazione di sette vescovi martiri e l’incontro della comunità locale rom. E a due anni distanza, domenica 13 giugno, 14 bambini della comunità rom riceveranno la Prima comunione, come ha informato mons. Cristian Crișan, vescovo ausiliare di Alba Iulia și Făgăraș.

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