Università: Manfredi (ministro), “abbiamo bisogno di un nuovo Rinascimento. Unire i valori immutabili con nuove tecnologie”

“Abbiamo bisogno di un nuovo Rinascimento. Non dobbiamo abbandonare le specializzazioni ma cercare una formazione più aperta. Il sapere classico deve unirsi al sapere pratico”: il ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, ospite oggi del Giffoni Film Festival insieme alla figlia, si è confrontato con i giovani sul futuro dell’Università.
“Questo è un momento in cui dovremmo fare meno polemiche e più riflessione – ha detto Manfredi ai ragazzi del Festival -. Il lockdown è stata un’esperienza faticosa, molto dura, che ha segnato la nostra vita. L’ho visto con mia figlia che è una studentessa e ha sofferto molto. L’idea del mondo virtuale senza relazioni è la negazione dell’uomo ma proprio internet ha permesso ad ognuno di noi di relazionarsi agli altri. Ogni momento di difficoltà rappresenta un momento di rigenerazione. Questa è la sfida per il futuro: dobbiamo capire come cambia la socialità dell’uomo e vedere le nuove tecnologie come fattore di inclusione e non di separazione”.
Manfredi ha ricordato: “Siamo in fase di redazione del nuovo Programma nazionale per la ricerca 2021/2027. Per la prima volta permettiamo una consultazione pubblica. Sul sito, fino all’11 settembre, si compila un form. Ho deciso di seguire questo iter perché è giusto ascoltare le idee di tutti. I settori più importanti su cui dobbiamo puntare sono quelli delle tecnologie digitali – big data, sicurezza informatica, blockchain – ma anche il tema energetico e quello dell’intelligenza artificiale. Tutto in maniera trasversale in una logica di contaminazione. Il tema importante è quello del valore delle scienze sociali e umane”. “Il problema dell’Italia – ha continuato – è che si interessa poco di ricerca. Il Paese è molto indietro su questo. Ma stiamo cercando di attuare un modello economico che metta al centro lo studio, l’impegno e la ricerca”.
Stimolato dalle domande dei ragazzi, il ministro ha descritto anche la sua visione dell’Università del futuro: “Deve unire valori immutabili, come il valore della conoscenza che ha permesso all’uomo di evolversi e di essere un essere sociale, e la capacità di cambiamento e adattamento grazie alle nuove tecnologie perché cambiano le conoscenze e con esse le abilità e i sogni di ciascuno”.
Infine, una considerazione sul Mezzogiorno: “È una sconfitta per un Paese democratico che gli studenti non abbiano opportunità di studiare per problemi economici. Il sostegno al reddito con la tassazione ridotta, però, ha fatto sì che non ci sia stato un calo significativo di studenti al Sud”.

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