Chiese metodiste e valdesi: in corso a Torre Pellice la Settimana “senza Sinodo”, oggi si parla di donne, violenza e migranti

Donne, salute e violenza al tempo del Covid e, a seguire, su “Mediterranean Hope”, il programma rifugiati e migranti della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei), sostenuto dai fondi 8×1000 delle Chiese metodiste e valdesi. In serata, un incontro sugli “Itinerari sostenibili” di storia, cultura e natura proposti da rappresentanti valdesi e del Club alpino. Un programma fitto di appuntamenti quello previsto per oggi a Torre Pellice (Torino), dove ieri si è aperta la Settimana “senza Sinodo” delle Chiese metodiste e valdesi. A causa del Coronavirus, tutti gli incontri – fanno sapere gli organizzatori – si terranno all’aperto, sotto una tensostruttura allestita in completa sicurezza e secondo le norme per il distanziamento fisico, nel giardino della Casa Valdese di Torre Pellice. Riguardo la tavola rotonda animata da “Mediterranean Hope”, Paolo Naso, coordinatore del progetto, spiega: “Vogliamo richiamare l’attenzione sul problema dello sfruttamento dell’immigrazione nella filiera agricola. Si tratta di vere e proprie forme di neoschiavismo, che in più deprimono l’economia e lo sviluppo. Il problema è derivato dalla condizione grigia di centinaia di migliaia di immigrati che lavorano e producono in Italia ma che non hanno nemmeno il diritto alla residenza, ad esempio per poter affittare una casa. Insieme a rappresentanti sindacali ed esperti vogliamo avviare qualcosa di molto concreto, come quello che abbiamo fatto lo scorso anno con l’iniziativa ‘etika’: siamo riusciti ad aumentare di oltre +10% la vendita di arance certificate biologiche e di provenienza etica, cioè da aziende produttrici che mantengono rapporti di lavoro legali e regolari con i loro dipendenti”. Infine, sull’incontro “itinerari sostenibili” Laura Turchi ha commentato: “Questo incontro nasce dalla volontà di una Chiesa – minoritaria sì, ma semplice e fondata su una forza che non viene da noi – con una presenza attiva e partecipante nella vita quotidiana di un territorio (europeo, nazionale e locale): ci sentiamo parte integrante della società e per questo riaffermiamo valori e principi per noi imprescindibili quali l’attenzione e il rispetto per il prossimo”.

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