Diocesi: Roma, pellegrinaggio a Lourdes. Card. De Donatis, “siamo peccatori, ma siamo amati, perdonati, purificati”

Con “Maria, ai piedi della croce di Gesù”: è questa scena che il cardinale vicario Angelo De Donatis ha invitato a contemplare, stasera, rivolgendosi ai partecipanti al pellegrinaggio della diocesi di Roma a Lourdes. “Ciascuno di noi – ha osservato – sa dare al termine ‘croce’ una traduzione personale: la fatica della vita, un’incapacità di crescere nella fede, un dolore personale o familiare, oppure un momento di prova delle nostre comunità”. Ritornando alla scena ai piedi della croce, descritta nel Vangelo di Giovanni, il porporato punta lo guardo sul discepolo: “Anche lui la sera prima era fuggito, anche lui si è messo dalla parte del mondo, per cercare di salvare la propria vita invece di perderla. Lui, che aveva adagiato il suo capo sul petto del Maestro, sentendone battere il cuore, si era poi allontanato. Così succede a noi, tante volte, incapaci di comprendere quanto Dio ci ama, pronti ad abbandonarlo quando il peccato, il vizio, o anche una cattiva abitudine si affaccia ai nostri sensi e al nostro cuore”. E “quel discepolo senza nome è ciascuno di noi”. Ma “Gesù sa che quel discepolo, e con lui ciascuno di noi, ha bisogno di una madre, ha bisogno di essere generato a vita nuova. Per accogliere il dono della vita, della misericordia, del perdono, Dio ci ha regalato sua Madre”.
Il porporato ha evidenziato: “Siamo peccatori, è vero. Dobbiamo ammetterlo, senza vergogna, approfittando di questi giorni per vivere una bella confessione, per liberarci dei pesi che ci schiacciano, per urlare il nostro dolore al crocifisso che urla al Padre per noi. Lasciamoci riconciliare con Dio, che perdona tutte le nostre colpe”. E, ricordando che uno dei soldati trafigge il petto di Gesù con una lancia, ha sottolineato: “La punta della lancia è il mio, il nostro peccato più grande, che in questi giorni siamo chiamati ad avvicinare al crocifisso. Solo confessando con rabbia e con dolore non solo i peccati, ma la radice di essi – ciò che ci rende così umani – possiamo vedere aprire il cuore del Figlio di Dio e sgorgare acqua e sangue, un torrente, che lava i peccati del mondo”.
Allora, “siamo peccatori, ma siamo amati, perdonati, purificati. L’acqua di Lourdes che beviamo e con cui ci laviamo la faccia, è solo un segno, bellissimo, di una purificazione totale, che ci renderà pronti a riprendere il cammino”, ha concluso.

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