Coronavirus Covid-19: Bolivia, l’arcivescovo Gualberti benedice il rinnovato e ampliato centro per l’emergenza dell’ospedale cattolico di Santa Cruz

L’arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra (Bolivia), mons. Sergio Gualberti, ha benedetto ieri le nuove strutture dell’ampliato centro Covid dell’ospedale cattolico della città. Una novità importante per Santa Cruz, la città più colpita dalla pandemia nel Paese (nel Dipartimento si sono finora registrati quasi 18mila contagi e oltre 400 decessi, mentre in tutto il Paese ci sono circa 75mila positivi accertati e 2.894 vittime).
Il centro Covid dell’ospedale cattolico di Santa Cruz de la Sierra dispone da oggi di 39 posti letto, 12 per la terapia intensiva, 21 per la terapia intermedia e 6 per l’emergenza, oltre che di un ufficio di emergenza, un Centro infermieristico generale e quattro sottostazioni per infermeria, ha sistemi di interfono con i pazienti e un centro di controllo per monitor multiparametrici per tutti i pazienti, una centrale d’ossigeno che fornisce tutti i letti, un sistema di rinnovo dell’aria. Le stanze, per il confort del paziente, sono dotate di condizionatori d’aria, televisori e Internet.
“Abbiamo infermieri e medici altamente competenti e un sistema di gestione clinica chirurgica di alta qualità, ma ciò che ci differenzia di più da qualsiasi altro centro sanitario è la nostra anima, che si riflette nella vocazione al servizio e nella preghiera – dice il direttore dell’ospedale, Víctor Hugo Valda, in una dichiarazione pubblicata sul sito dell’arcidiocesi -, poiché siamo consapevoli che fondamentalmente il medico dei medici è Gesù Cristo, il Signore della vita. Questa vocazione e caratteristica principale si esprime, ad esempio, nel genuino interesse per i malati senza risparmiare gli sforzi per proteggere la vita di ogni paziente”.

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