Coronavirus Covid-19: Aibi, al via la campagna “#Continuiamodaibambini. L’accoglienza non si ferma”

Si chiama “#Continuiamodaibambini. L’accoglienza non si ferma” ed è la nuova campagna di raccolta fondi di Aibi-Amici dei Bambini a sostegno delle vittime invisibili della pandemia di Coronavirus: i bambini appunto. Sono infatti milioni, nel mondo e in Italia, i bimbi e gli adolescenti che, in questa emergenza sanitaria, hanno subito un graduale impoverimento relazionale, educativo, sanitario e familiare, con traumi nel medio e lungo periodo.
Aibi è rimasta al loro fianco, grazie alla precedente campagna “Emergenza Coronavirus. L’#Accoglienzanonsiferma”, e vicina ai più fragili: minori privi di ogni sostegno familiare, accolti soli o insieme alle loro madri nelle comunità di accoglienza in Italia, abbandonati negli istituti africani e sudamericani o sfollati, insieme ai familiari sopravvissuti alla guerra, a nord della Siria. Con questa nuova campagna l’intenzione è ora, spiega l’associazione, “prevenire e contrastare la povertà relazionale, educativa e materiale di bambini e adolescenti più a rischio e supportare le famiglie che, non potendo contare su servizi di sostegno, si sono ritrovate a fronteggiare da sole l’isolamento e le sue conseguenze”.
Come? Mantenendo aperte in Italia le porte dei Centri servizi alla famiglia “Pan Di Zucchero” per offrire gratuitamente spazi di socializzazione, supporto psicologico e educativo a quanti rischiano di rimanere indietro e sostegno materiale alle famiglie che si sono ritrovate improvvisamente senza reddito; garantendo l’accoglienza nelle comunità e alloggi a Milano, Brescia e Cremona agli adolescenti senza riferimenti familiari e ai bambini che hanno bisogno di un luogo sicuro dove crescere insieme alle loro mamme; assicurando continuità agli interventi umanitari negli istituti dell’Est Europa, Africa e Sud America e nei campi sfollati della Siria. Per il lancio della campagna è stato inoltre realizzato un video.
“Il Coronavirus – commenta il presidente di Aibi, Marco Griffini – ha ulteriormente contribuito a sfilacciare un tessuto sociale che, a livello mondiale, era già fortemente provato da crescenti disuguaglianze, solitudine e isolamento. Le vittime principali di questa situazione sono sempre e comunque i bambini. Bambini che, nell’ambito delle misure di contenimento adottate dai vari governi della Terra, sono finiti in fondo alla lista delle priorità. Lo abbiamo visto anche nel nostro Paese, dove hanno riaperto praticamente tutte le attività, tranne le scuole. Questa situazione richiede un impegno ulteriore, da parte nostra, al loro fianco. Perché i bambini sono il futuro di cui abbiamo bisogno”.

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