Diocesi: mons. Perego (Ferrara-Comacchio), “purifichiamo il nostro linguaggio, troppo spesso pieno di parole vuote, offese e volgarità”

“La benedizione della gola che faremo al termine della messa sia un segno che allontani ogni male, ma anche purifichi il nostro linguaggio, troppo spesso pieno di parole vuote, anche di offese e di volgarità, e ci ricordi come il cristiano è l’uomo della Parola di Dio, ma anche il testimone della fede in parole e opere”. Si è conclusa con queste parole l’omelia pronunciata dall’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, mons. Gian Carlo Perego, nel corso della celebrazione per la solennità di San Biagio che ha presieduto oggi nella chiesa di Santa Maria Nuova e San Biagio a Ferrara.
Parlando della “testimonianza della fede”. Mons. Perego ha sottolineato che “la fede fa cose grandi. Con gli occhi della fede sappiamo leggere gli avvenimenti, la vita riconoscendo i ‘segni dei tempi’, la presenza e l’azione continua del Signore nella nostra vita”. “La fede – ha proseguito – passa da un incontro con il Signore, che ogni santo testimonia: un incontro che guarisce dall’individualismo, dal confidare solo in noi stessi, perché ci aiuta a lasciarci guidare dal Signore”. Inoltre, “la fede è fedeltà al Vangelo, fino a dare anche la nostra vita, come è stato per S. Biagio e per un gran numero di testimoni”. “La fede – ha sottolineato l’arcivescovo – ci aiuta a correre, a non indugiare sulle difficoltà e i problemi, ‘tenendo fisso lo sguardo su Gesù, il Crocifisso’”. “La Croce di Cristo è la nostra salvezza”, ha ammonito Perego, evidenziando come “la fedeltà alla Croce di Cristo ha sostenuto S. Biagio nel martirio. Anche oggi, come ai tempi di S. Biagio, la Chiesa vive e cresce con i martiri, con i testimoni della fede, che offrono la loro vita per il Vangelo”.

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