Regno Unito: Independent inquiry into child sexual abuse, nei casi di violenze sui minori “protetti i potenti”

(Londra) Una dura critica ai partiti politici, alle istituzioni britanniche e anche alla polizia per non aver agito tempestivamente quando vi era una denuncia di abusi. Questa la conclusione, molto attesa nel Regno Unito, della commissione d’inchiesta sugli abusi sui minori (Independent inquiry into child sexual abuse) avviata nel 2015, all’indomani dello scandalo di Jimmy Savile, il noto dj della Bbc che aveva per anni infierito su innocenti coperto da colleghi e superiori. Per cinque anni l’inchiesta ha sentito testimoni e rappresentanti di varie istituzioni, tra le quali autorità locali, chiese e scuole e anche il parlamento di Westminster per scoprire come gli abusi erano stati possibili. “Vi è stato un problema significativo di deferenza nei confronti dei potenti”, si legge nel rapporto finale dell’indagine ripreso oggi dai media britannici. E ancora: “Le istituzioni hanno regolarmente dato la priorità alla propria reputazione e agli interessi dei politici invece di preoccuparsi prima di tutto di proteggere i minori”. Mentre non è emersa alcuna prova dell’esistenza di un giro di pedofili a Westminster, come si era sospettato anni fa, l’inchiesta ha confermato che alcuni “potenti” sono stati protetti. Un caso tra tanti quello del leader liberale Lord Steel che ha confessato di non aver denunciato, nel 1979, il parlamentare Cyril Smith, benché fosse convinto che era responsabile degli abusi sui minori dei quali veniva incolpato e anzi l’aveva poi raccomandato per un cavalierato.

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