Coronavirus Covid-19: Anelli (Fnomceo), “governo monitori e coordini distribuzione dispositivi di protezione. Sanitari devono lavorare in sicurezza”

Filippo Anelli

“Monitorare in ogni regione la consegna dei dispositivi di protezione ai medici e al personale sanitario; coordinare a livello centrale la distribuzione di tale materiale; infine, se necessario, modificare gli assetti organizzativi, di modo che si rendano operativi soltanto i sanitari che siano messi in grado di lavorare in sicurezza”. A chiederlo al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro della Salute Roberto Speranza, è oggi il presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici (Fnomceo), Filippo Anelli. “La gestione regionale della gestione dell’emergenza ha dimostrato di essere inefficace: da Nord a Sud i colleghi lamentano tantissime situazioni nelle quali i medici di medicina generale, della continuità assistenziale, dei sistemi di emergenza-urgenza, degli ambulatori, dell’Inps e il personale degli ospedali non sono stati messi nelle condizioni di lavorare in sicurezza – spiega Anelli -. Mancano o scarseggiano i dispositivi individuali di sicurezza, le mascherine, i camici monouso, i guanti, gli occhiali protettivi e i disinfettanti”. Secondo il presidente Fnomceo, questa emergenza sanitaria “ha purtroppo portato allo scoperto alcune criticità della potestà legislativa concorrente di Stato e Regioni in materia di salute”. Di qui apprezzamento per la proposta di Conte di “un protocollo condiviso con tutte le Regioni, ricomponendo un’unitarietà nazionale della quale il Paese ha quantomai bisogno”, e la richiesta alle Regioni di “intensificare la collaborazione” mettendo a disposizione “le loro competenze per la stesura di linee guida unitarie”. Al presidente del Consiglio, al ministro della Salute e a tutto il Governo il compito di assumere “il coordinamento delle azioni e delle organizzazioni” e la richiesta che i medici, “che tanto si adoperano per sopperire all’emergenza, siano adeguatamente tutelati e messi in condizione di curare in sicurezza tutte le malattie, non solo Covid-19”. “Eroi” sì; martiri no: “Se un medico si ammala – avverte Anelli -, è un medico sottratto al Servizio sanitario nazionale, una risorsa sottratta alla tutela del diritto alla Salute dei cittadini”.

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