Coronavirus Covid-19: Bruno (Banco Alimentare), “non fare sentire solo chi è già in difficoltà”

“Non fare sentire solo chi è già in difficoltà”. È l’invito rivolto a tutti da Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare, sentito dal Sir, alla luce dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus. Indicandone le ricadute, Bruno segnala come in provincia di Padova siano otto le mense per i più poveri, ma “quattro hanno chiuso e altre quattro hanno deciso di consegnare il cibo in sacchetti da asporto”. “In questa zona sono circa 11mila le persone che hanno necessità di questi servizi”. Nella zona del Lodigiano, invece, sono 1174 gli assistiti ed essendo bloccati gli accessi la difficoltà è “fare arrivare loro il cibo”. Per quanto riguarda i dipendenti e i volontari della Rete Banco Alimentare, che da più di 30 anni in Italia opera nel recupero delle eccedenze alimentari, sostenendo oltre 7.500 strutture caritative che assistono circa 1,5 milioni di persone in difficoltà, il presidente evidenzia come anch’essi stiano seguendo le indicazioni delle autorità. “Vogliamo che chi vive in situazione precaria possa continuare a sperimentare sostegno e vicinanza anche in una situazione di emergenza – aggiunge Bruno -. L’impegno di Banco Alimentare è rivolto non solo a garantire il più possibile una regolarità del servizio e le corrette forniture di generi alimentari alle strutture caritative: siamo ancor di più impegnati con la nostra ordinaria operatività al diffondersi di una cultura della solidarietà rispettosa del bene dell’altro e capace di accoglienza”. Infine, dal presidente un doppio appello: “Fare ogni sforzo perché, nonostante l’emergenza, chi è nel bisogno continui a trovare un aiuto” e “contribuire con donazioni, perché in questo momento aumenteranno anche i costi”.

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