Libri: Lev, pubblicato il volume fotografico “Papa Francesco. Un uomo di parola” sul dietro le quinte del film di Wenders

Pubblicato “Papa Francesco. Un uomo di parola”, il volume fotografico della Lev sul dietro le quinte dell’omonimo film di Wim Wenders. A curarlo, mons. Dario Edoardo Viganò e Gianluca della Maggiore. Il libro ripresenta la sceneggiatura e ripercorre la cronistoria del dietro le quinte della realizzazione e della produzione del film nato per restituire lo spirito che ha animato il progetto della pellicola di cui Papa Francesco è “protagonista non attore”, dalle sue fasi iniziali fino ai suoi ultimi passaggi realizzativi. Una narrazione dei primi cinque anni di pontificato di Papa Bergoglio scritta dallo stesso Wim Wenders. L’Introduzione, firmata da mons. Viganò, ripercorre la genesi del documentario e il messaggio “tessuto in una sceneggiatura simile al ‘mormorio di un vento leggero’, con una regia che fa dell’incontro tra Papa Francesco e lo spettatore la linea portante”. Mons. Viganò spiega come lo scopo di questo volume sia “quello di ritornare al film sul Papa offrendo dei contenuti speciali, un quadro di materiali variegati che permettano di raccontare un’esperienza cinematografica del tutto particolare da diversi punti di vista: insieme al testo completo del film viene presentata in queste pagine una galleria inedita di fotografie di scena e di momenti e incontri legati al film”.
Il volume contiene inoltre il testo del documentario e l’intervista a Wim Wenders realizzata da Gianluca della Maggiore. Una conversazione sul significato del film, sull’esperienza vissuta a fianco del Pontefice, sul magistero e sulla figura di Bergoglio e sulla tecnica scelta per realizzare le interviste a Papa Francesco: l’Interrotron. Uno strumento usato all’interno dei documentari per raggiungere determinati risultati stilistici, narrativi e percettivi. “In questo modo – dice Wim Wenders –, il Papa mi avrebbe visto su uno schermo ed io non lo avrei guardato negli occhi, bensì attraverso una telecamera, ma almeno così sarebbe stato faccia a faccia con ciascuno spettatore! Questo avrebbe fatto una così gran differenza per la loro esperienza dal punto di vista visivo ed emozionale!”.

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