Pillola dei 5 giorni dopo: Cacace (psicoterapeuta), rischio è “anestesia delle emozioni e del proprio mondo interiore”

Una “anestesia delle emozioni e del proprio mondo interiore” che crea “una sorta di limbo” nel quale “tutto è uguale e nulla è importante”. Questo, spiega in un’intervista al Sir la psicoterapeuta Cristina Cacace, il rischio più grave che la liberalizzazione della pillola dei 5 giorni dopo anche alle minorenni, con la sua conseguente “normalizzazione”, può  provocare sul piano del loro sviluppo emotivo e psicologico.
L’esperta esprime il timore che in ragazzine così giovani “si vadano ad alimentare forme di incapacità a rimanere in contatto con la realtà e con il proprio mondo emotivo, in virtù di una ‘normalizzazione0  che in fondo rappresenta il fallimento di tutte le agenzie educative”. Questi comportamenti, spiega, “possono indurre uno scollamento” tra “il proprio mondo emotivo e ciò che si fa”, e nel tempo possono condurre ad attacchi di panico e forme depressive che portano ad “un appiattimento totale di tutto il mondo interno”.

“Allontanare certi eventi dalla coscienza, rimuoverne emozioni e stati d’animo accumulandoli nel tempo produce una sorta di ‘anestetizzazione’ generale” che va infatti ad appiattire “tutta quella dimensione ricca e del tutto unica che caratterizza ogni essere umano, andando a creare una sorta di limbo, una zona grigia, dove a lungo andare tutto è uguale e nulla è importante”.
Anziché liberalizzare EllaOne, sostiene Cacace . “sarebbe stato più utile e costruttivo investire maggiormente sul piano psico-educativo creando uno spazio di ascolto e di riflessione, oggi del tutto assente, nei consultori” dove manca “un’adeguata formazione sugli aspetti educativo-formativi, sulla capacità di aprire un dialogo per far riflettere queste ragazze sulla propria identità, sul valore che attribuiscono a se stesse e sul tipo di relazione che intendono instaurare con un ragazzo”. “Questa decisone dell’Aifa  – conclude – è in fondo lo specchio di una società che ha rinunciato totalmente a educare, a insegnare ai ragazzi a credere in se stessi e ad avere dei valori”.

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