Pillola dei 5 giorni dopo: Cacace (psicoterapeuta), “messaggio fuorviante” quasi come “prendere compressa contro mal di testa”

“Questo tipo di liberalizzazione finisce per appiattire, normalizzare, banalizzare tutto. Oggi le ragazzine iniziano giovanissime ad avere rapporti sessuali, lo ritengono normale, e le gravidanze adolescenziali aumentano perché nonostante sia tutto accessibile a livello informativo, non si accostano alla sessualità in modo responsabile, con la maturità emotiva necessaria a comprenderne le implicazioni e non si proteggono, sono sprovvedute. Decisioni come questa dell’Aifa mi preoccupano molto perché finiscono per far passare un messaggio fuorviante che non fa percepire la realtà e il valore della posta in gioco”. In un’intervista al Sir, la psicoterapeuta Cristina Cacace commenta così la la determina Aifa che lo scorso 8 ottobre ha liberalizzato la vendita della EllaOne (pillola dei 5 giorni dopo) anche alle minorenni. Sicuramente, prosegue l’esperta, “non impareranno ad avere comportamenti responsabili, a proteggersi e ad avere rispetto di sé. Diventerà ‘normale’ come prendere una pillola per il mal di testa”. Il rischio è insomma che, “dopo averla assunta una prima volta, dal momento che vengono sollevate dal disagio di doversi attivare per capire come fare per ottenerla, di dover chiedere al medico la prescrizione, queste ragazzine inconsapevoli tendano a farlo ogni volta che ne ravvisano la necessità, dissociandosi totalmente da quello che fanno, senza percepirne la gravità”.

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