Diocesi: Bolzano-Bressanone, esperti a confronto sulla pastorale della salute e del lutto. “Con la pandemia è cambiata”

“Con il Covid cambia la pastorale della salute e del lutto”. È quanto emerge dal convegno della diocesi di Bolzano svoltosi ieri, all’Accademia Cusanus di Bressanone. Relatori padre Luciano Sandrin, docente di teologia pastorale sanitaria a Roma, e Ancilla Lechner, assistente spirituale all’ospedale di Bressanone. In primo piano le nuove forme di prossimità pastorale sviluppatesi con la pandemia: la prossimità della compassione, quella digitale e dello sguardo, la prossimità nel lutto. Le riflessioni sono state sviluppate a partire dal tema “Il contagio della misericordia: la parrocchia come comunità sanante”.
Padre Sandrin ha sviluppato l’immagine della comunità sanante. “Non si tratta di professionalizzare le pastorali, ma di far emergere le fragilità della comunità, grazie alla capacità di conoscere il territorio, le persone, le storie, e di saper lavorare in sinergia per il bene di ciascuno”. Durante la pandemia, ha ricordato, “abbiamo conosciuto la nostra capacità di prossimità, anche a distanza, e di assunzione della cura dell’altro”. “Sono le nuove forme di prossimità pastorale sviluppatesi con la pandemia: la prossimità della compassione, quella dello sguardo e digitale, la prossimità della parrocchia e la prossimità nel lutto”. La compassione non si ferma al sentire ma provoca l‘agire – ha aggiunto il relatore -. “Nell’esperienza della pandemia la compassione stimola a trovare la forma di relazione più adatta con la persona malata per rispondere alle domande di cura, di sollievo dal dolore e sostegno delle sue speranze”. E il religioso ha, tra l’altro, ricordato il ruolo determinante del personale sanitario, “non solo in termini di professionalità, ma anche in campo spirituale”. “La prossimità, come segno d’amore verso gli altri e verso se stessi – ha detto il relatore – si esprime con il distanziamento fisico, fatto di mascherine che difendono, e di divieti di contatti. Questo può essere umanamente costoso, e allora bisogna lasciar parlare gli occhi e la voce. È la medicina dello sguardo e dell’ascolto”. Infine, l’aiuto a elaborare il lutto per la perdita di una persona cara. “La vicinanza deve essere intelligente, la presenza discreta, le parole rispettose. Solo così la consolazione è veramente sanante, aiuta le persone a riprendere in mano la propria vita”, ha concluso padre Sandrin.
Ancilla Lechner, da sette anni assistente spirituale per pazienti, familiari e dipendenti dell’ospedale di Bressanone e volontaria nella parrocchia di Cortaccia e a Termeno, ha illustrato la sua esperienza di accompagnamento spirituale dei malati, definita una vocazione personale e un ministero parrocchiale.

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