Ue-Balcani: Sassoli, viaggio ufficiale a Tirana. “Sostegno del Parlamento Ue per apertura negoziati con Albania e Macedonia del Nord”

(Bruxelles) “Vado in Albania per dare coraggio e speranza sul cammino da intraprendere dopo i mesi difficili che il Paese ha attraversato. Innanzi tutto, vorrei ribadire la mia solidarietà all’Albania e alla sua gente a seguito del devastante terremoto di fine novembre. Il mio pensiero va a tutti coloro che hanno perso i propri cari. Sebbene il denaro non possa alleviare la sofferenza, è necessario per ricostruire case o infrastrutture. Conto sulla generosità dei partecipanti alla conferenza internazionale dei donatori organizzata dall’Ue e che si terrà a Bruxelles il 17 febbraio”. Lo dichiara Dadiv Sassoli, presidente dell’Europarlamento, in vista del suo viaggio in Albania nei giorni 3 e 4 febbraio. “In secondo luogo, desidero riaffermare – spiega – il forte sostegno del Parlamento europeo per il processo di apertura dei negoziati di adesione con l’Albania e la Macedonia del Nord. Entrambi i Paesi hanno fatto enormi progressi, in linea con le nostre aspettative. L’inizio dei negoziati potrebbe fungere da motore per le riforme necessarie per l’avvio del processo di adesione all’Ue. Inoltre, faremo del nostro meglio per convincere gli Stati membri che durante l’ultima riunione del Consiglio, hanno mostrato ancora riserve sotto questo punto di vista”.
Nel frattempo, “la delusione per la non-decisione del Consiglio, dovrebbe tradursi in energia e in iniziative lungimiranti. Incoraggio l’Albania a concentrarsi sull’obiettivo generale e utilizzare questo tempo per affrontare quelle che sono le preoccupazioni che sono state sollevate, in particolare il rispetto dello stato di diritto e la lotta contro la criminalità organizzata e la corruzione. Queste riforme servono per il benessere del Paese e delle generazioni future”. Durante la sua visita a Tirana, Sassoli si rivolgerà al Parlamento albanese. Incontrerà il premier Edi Rama, il presidente della Repubblica, e discuterà anche con gli studenti universitari e con i rappresentanti dei think tank e dell’Unicef.

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