Giornata per la vita: Vittorio Veneto, domani la veglia nel duomo di Oderzo con il vescovo Pizziolo

La diocesi di Vittorio Veneto domani, in occasione della 42ª Giornata per la vita che si celebra domenica 2 febbraio e ha per tema “Aprite le porte alla vita”, promuove una veglia di preghiera per la vita, che si terrà nel duomo di Oderzo, a partire dalle 20.30. Presiederà il vescovo, mons. Corrado Pizziolo.
Domenica 2 nelle chiese del territorio diocesano, prima e dopo le messe, saranno donate le piantine di primule per raccogliere fondi a favore delle iniziative promosse dal Movimento per vita, a iniziare dal sostegno alla Casa “Mater Dei” di Vittorio Veneto.
“La Giornata della vita vuole sensibilizzare i credenti (e non solo) al valore e al significato della vita nascente e al dono della maternità”, sottolinea don Alessio Magoga, direttore del settimanale diocesano “L’Azione”, nell’editoriale del numero in uscita, ricordando le minacce di chi vuole ostacolare e sopprimere “la vita dei bambini che vengono al mondo e quella delle loro madri che li accolgono, talvolta in contesti familiari o di coppia molto difficili e ostili”. Don Magoga ricorda che il vescovo “raccomanda che ‘l’attenzione e la cura verso la vita nascente non vengano a scemare, ma trovino accoglienza nel cuore di tante persone, pronte a impegnarsi per difendere e promuovere ogni vita che prende forma nel grembo di una mamma, come pure per aiutare le mamme stesse'”. “Il clima relativistico in cui viviamo, infatti – aggiunge il direttore -, se non rimaniamo vigilanti ‘ci porta a considerare normale tutto, anche ciò che va contro il dono della vita e contro la dignità della persona’”. Pertanto, – conclude don Magoga, riprendendo ancora il pensiero del vescovo Pizziolo, “è importante rimotivarci su questi valori, assolutamente fondamentali, sui quali si innestano e prendono significato sia la predicazione del Vangelo sia la celebrazione dei sacramenti. E un inno alla vita è certamente la ‘Casa Mater Dei’ di Vittorio Veneto, uno dei più bei monumenti dedicati alla Madre di Dio, che accoglie e custodisce, nella concretezza e nelle fatiche della storia personale di ciascuna, delle giovani donne con in grembo il dono – fragile e bellissimo – della vita”.

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