Venezuela: sacerdote trovato morto a San Cristóbal probabilmente ucciso da una vittima di abusi. Aveva già ricevuto una prima sentenza di dimissione dallo stato clericale

In un comunicato diffuso ieri, la diocesi venezuelana di San Cristóbal (Táchira) fornisce ulteriori dettagli e valutazioni in merito al ritrovamento del corpo senza vita, avvenuto martedì, del sacerdote diocesano José Manuel Rondón Molina, che era scomparso giovedì 16 gennaio. “Secondo le informazioni diffuse dalle autorità, il sacerdote sarebbe stato assassinato da un minore d’età che sarebbe stato vittima di abusi sessuali da pare del presbitero, azione quest’ultima che condanniamo”. Al tempo stesso, “piangiamo la morte tragica del sacerdote e preghiamo che la giustizia divina si manifesti con misericordia. Preghiamo per lui, per la madre e per i familiari che vivono momenti di dolore e tristezza”. Prosegue la nota: “Preghiamo anche per chi ha commesso questo omicidio e imploriamo anche per lui la misericordia di Dio”.
La diocesi, inoltre fa sapere che, in ottemperanza alle normative ecclesiali vigenti, aveva avviato e svolto le investigazioni previste e assunto provvedimenti cautelari nei confronti del sacerdote, dopo che erano state “ricevute varie denunce contro di lui”. Risiedeva nel monastero delle Carmelitane a Rubio e celebrava solo all’interno della struttura, mentre gli era stato proibito di avere alcun tipo di contatto con minorenni. Aveva “già ricevuto la sentenza di dimissione dallo stato clericale e di fronte a questa sentenza aveva fatto appello ai corrispondenti organismi della Santa Sede”. La diocesi di San Cristóbal afferma, di conseguenza, di poter garantire “che nessuno è stato coperto, né il sacerdote in questione né qualunque altro sia stato denunciato e investigato”.

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