Ecumenismo: mons. Marcianò (Omi), “gentilezza dell’accogliere apre le porte a una conoscenza che fa superare la paura”

Conoscenza, giustizia, amore e dono: sono queste le “quattro prospettive” con cui l’Ordinario militare, mons. Santo Marcianò (Omi), ha riletto il tema della gentilezza durante un incontro ecumenico, tenutosi oggi presso il Comando Aeroporto di Capodichino, alla presenza di tutti i cappellani della XII zona pastorale e dei cappellani internazionali di Capodichino, Gricignano e Lago Patria. “Ci trattarono con gentilezza” (Atti 28, 2), infatti, è stato il tema dell’incontro che riprendeva quello scelto per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. La conoscenza: “La verità va conosciuta ed è proprio l’atteggiamento del conoscere che apre l’esperienza interiore della verità”, ha spiegato l’arcivescovo. “La gentilezza di cui parlano gli Atti degli Apostoli è riservata dagli abitanti di Malta ai naufraghi di una nave diretta a Roma, piena di stranieri, poveri e carcerati, tra i quali era Paolo. È interessante che, nel passo biblico, l’atto del conoscere sia successivo all’atto dell’accogliere. La gentilezza dell’accogliere apre le porte a una conoscenza che fa superare la paura. La verità, dunque, non teme l’accoglienza del nuovo, che può venire anche da altre esperienze culturali o religiose”. La giustizia: “Siamo, nelle mani di Dio, armi che Egli usa per ristabilire la giustizia nel mondo. Una giustizia non meramente distributiva ma attenta alla difesa dei diritti fondamentali di ogni essere umano, primo fra tutti il diritto alla vita e al rispetto della dignità umana. E quanto spesso tali diritti vengono oggi calpestati! Lo specifico dell’impegno dei militari si pone proprio qui, nel dovere di porsi al servizio della giustizia e della libertà di un popolo, nella difesa della sicurezza e della dignità della vita”. “Mi rendo conto – ha aggiunto – di quanto sia necessario offrire a Dio noi stessi proprio come militari, offrire insieme lo sforzo dell’ecumenismo e della comunione, perché Egli usi tutto come arma per affermare la giustizia nel mondo”. L’amore: mons. Marcianò richiamandosi al “Documento sulla fratellanza umana” di Abu Dabi, ha affermato che “la prospettiva dell’amore ci aiuta a contemplare il cammino dell’unità come una maturazione relazionale, una crescita nella figliolanza divina e nella pienezza umana”. Il dono: “L’amore è essenzialmente dono, dono di sé! E il militare trova proprio nel dono di sé il gesto eroico quotidiano ma anche quello più estremo. Donare, a chi accogliamo, qualcosa di noi che rimanga pure quando egli parte, quale segno di gentilezza e fratellanza; donare sempre, consapevoli che tutto abbiamo ricevuto”.

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