Verrà inaugurata domani, alle 18 presso il Museo diocesano di Brescia, la mostra “Hermann Nitsch Corpo-Sacro-Mito”.
Come viene spiegato in un comunicato, correva l’anno 1975 quando, nel suo castello di Prinzendorf, Hermann Nitsch (Vienna, 1938-Mistelbach, 2022) diresse Aktion n. 50: performance nella quale un uomo nudo, bendato, metteva in scena il sacrificio della Crocifissione, esponendo il corpo al dolore del mondo, che è il dolore di Dio divenuto uomo per salvare quest’ultimo dalla negazione e dalla dimenticanza.
Cinquant’anni dopo, il Museo diocesano di Brescia indaga l’intensa relazione tra il corpo e la dimensione sacrale – paradigma indispensabile per la comprensione della ricerca del Padre dell’Azionismo viennese – attraverso la mostra che sarà visitabile fino al prossimo 30 novembre.
Con la curatela di Ilaria Bignotti, in collaborazione con la Nitsch Foundation di Vienna e la galleria IAGA Contemporary Art di Cluj-Napoca, l’esposizione accoglie una selezione di opere di grandi dimensioni, nelle quali i riferimenti iconografici a temi mistici e religiosi incontrano ai linguaggi dell’Informale, la cui genesi ha che fare con la volontà di espiazione della violenza perpetrata dalle dittature novecentesche che avevano trascinato il mondo in un conflitto internazionale di efferata vergogna. L’invito, più che mai attuale in un contesto geopolitico continuamente sul punto di deflagrare, è – conclude il comunicato – a guardare dritto nell’abisso, a ricordare per non ripetere.