Terremoto in Afghanistan: Save the Children, “fino a 37mila bambini sotto i cinque anni e 10mila donne incinte a rischio malnutrizione grave”

Fino a 37mila bambini sotto i cinque anni e 10mila donne incinte o che allattano rischiano malnutrizione grave o acuta nelle zone colpite dal terremoto nell’Afghanistan orientale. Lo segnala Save the Children, parte attiva del Nutrition Cluster, che avverte: oltre 91mila persone hanno bisogno urgente di sostegno nutrizionale. A una settimana dal sisma di magnitudo 6.0, che ha causato almeno 2.200 morti – tra cui circa 750 bambini – le scosse continuano. Almeno 16 strutture sanitarie sono state danneggiate, una completamente distrutta. Ma l’impatto più grave è amplificato dai tagli ai finanziamenti internazionali: circa 80 cliniche o équipe mobili, quasi il 9% dei servizi sanitari nell’area, sono state sospese, lasciando 564 mila persone senza accesso all’assistenza sanitaria. A livello nazionale, la crisi ha portato alla chiusura o sospensione di 422 strutture, compromettendo i servizi essenziali per oltre 3 milioni di persone. “La malnutrizione infantile è già un’emergenza nazionale. Il devastante terremoto non farà che aggravare questa crisi”, ha dichiarato Samira Sayed Rahman, direttrice Programmi e Advocacy di Save the Children in Afghanistan. “I bambini che soffrono di malnutrizione hanno una probabilità 11 volte maggiore di morire per malattie comuni. E quando le cliniche chiudono, spesso devono camminare per chilometri per ricevere cure”. Save the Children è intervenuta fin dalle prime ore a Kunar, la provincia più colpita, fornendo assistenza sanitaria, supporto psicologico ai bambini, kit igienici, acqua, ripari e aiuti economici. Dallo scorso 1° settembre, l’Organizzazione ha raggiunto oltre 12 mila persone, inclusi più di 7 mila bambini. In un Paese dove quasi 5 milioni di minori affrontano livelli di insicurezza alimentare “di crisi” o “di emergenza”, le ripercussioni del terremoto rischiano di spingere il sistema oltre il punto di rottura. Si stima che 3,5 milioni di bambini potrebbero soffrire di malnutrizione nel 2025. Nel frattempo, migliaia di famiglie vivono in rifugi di fortuna. “Tutto ciò che avevamo è finito sotto le macerie”, racconta Ebad, padre di 11 figli. “I bambini hanno paura a ogni scossa”. Save the Children, presente in Afghanistan dal 1976, lancia un appello urgente ai donatori internazionali e ai governi per garantire finanziamenti immediati e sostenuti. Senza risorse, milioni di bambini rischiano di pagare il prezzo più alto.

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