Gioco d’azzardo: Trincia, “urgente un cambio di rotta decisivo”. Don Zappolini, “non abbiamo armi contro il fenomeno online”

Giustino Trincia, direttore della Caritas diocesana di Roma e presidente della Fondazione antiusura Salus Populi Romani, ieri durante il convegno a Bologna “Vince l’azzardo, perdono i cittadini”, ha lanciato un “appello urgente per un cambio di rotta decisivo”. Ha sottolineato l’importanza di agire non solo sull’offerta, ma anche sulla domanda: “È cruciale capire perché si scommette e combattere la percezione sbagliata che l’azzardo non sia una dipendenza grave”. Trincia ha annunciato l’impegno della Chiesa a “portare il Vangelo tra gli schiavi delle scommesse”, attraverso omelie e programmi pastorali di informazione e sensibilizzazione, per “accompagnare le vittime verso la rinascita”. Ha chiesto “coraggio, creatività e nuove regole chiare” per contrastare l'”azzardismo compassionevole” e difendere la dignità umana.
Don Armando Zappolini, portavoce nazionale di “Mettiamoci in gioco”, ha evidenziato l’incremento di 10 miliardi di euro nell’azzardo online rispetto all’anno precedente, un dato contro il quale “non abbiamo armi” nonostante il lavoro della Polizia postale. Ha denunciato la “mancanza di interlocuzione” da parte dell’attuale governo, che ha vanificato i progressi come l’abolizione della pubblicità e l’obbligo della tessera sanitaria per l’accesso ai siti online, portando all’eliminazione dell’Osservatorio sulla salute. Don Zappolini ha ribadito la necessità di “buttare sui territori, sulla gente, sulle comunità, le associazioni” le forze per un impegno capillare, sottolineando che “non esiste l’azzardo sociale” e che il fenomeno è “molto stretto con la povertà”. L’obiettivo non è solo fornire assistenza materiale, ma “assicurare di vivere la loro dignità”.

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