Giubileo 2025: mons. Lamba (Udine), “chiamati a lasciarci stupire da Gesù, dalla Sua Parola”

“Credo che quest’anno giubilare sia un’occasione da cogliere per cercare, con l’aiuto della Grazia, di ‘fare unità’ tra la dimensione contemplativa e quella attiva della nostra vita. I nostri gesti, le parole, le decisioni, gli stili di vita dovrebbero essere sempre più espressivi di quei valori spirituali e morali in cui crediamo. Gli stessi che le tradizioni di questa terra ci hanno trasmesso”. Lo ha detto, ieri, l’arcivescovo di Udine, mons. Riccardo Lamba, nella messa di apertura del Giubileo.
“Sarebbe bello se in quest’anno giubilare si potessero rinsaldare le relazioni all’interno delle nostre famiglie, delle nostre comunità cristiane, dei nostri territori, affrontando con libertà e coraggio i pregiudizi, i – sempre possibili – conflitti legati alle diversità, i timori che le nostre aspettative vadano deluse, le comprensibili resistenze per le offese procurate e ricevute. Grazie allo Spirito Santo noi siamo portatori, infatti, della speranza che, come per l’evento pasquale, la vita può sgorgare ancora dopo la morte, il perdono dopo il tradimento, il dialogo e la pace dopo la guerra!”, ha osservato il presule.
Facendo riferimento al brano del Vangelo di Luca nella festa della Santa Famiglia, l’arcivescovo ha affermato: “La Parola di Gesù fa fare un salto di qualità a Maria e Giuseppe, che ancora una volta sono chiamati a sintonizzarsi con la volontà di Dio più che sulle loro aspettative, per comprendere il senso della loro vita e della missione loro affidata. In quest’Anno giubilare credo anche noi siamo chiamati a lasciarci stupire da Gesù, dalla Sua Parola! In quest’Anno giubilare credo che, come Maria e Giuseppe, anche siamo a fare un salto di qualità per ricomprendere qual è il senso della nostra vita e della missione che il Signore vuole affidare a ciascuno di noi, ognuno nel proprio stato di vita, ma ognuno come figlio obbediente per amore alla volontà del Padre, come Gesù, Maria e Giuseppe”.
Maria, dice l’evangelista, “non comprese immediatamente la risposta di Gesù: anche lei ha dovuto fare un cammino di fede, un percorso con tanti momenti bui. Questo cammino ha avuto il suo culmine nella partecipazione al mistero pasquale di Cristo, quando ha finalmente potuto capire il senso dell’annuncio dato dall’angelo, davanti a Suo Figlio glorificato nella Risurrezione dai morti. Maria ha custodito tutto questo meditando nel suo cuore, coltivando nell’angoscia e nella tribolazione la speranza di una chiarezza che sarebbe venuta più tardi: e la sua speranza non è stata delusa!”.
Per mons. Lamba, “il Giubileo sarà per tutti noi un anno di Grazia in cui potremo fare lo stesso pellegrinaggio di fede di Maria e Giuseppe. Nella misura in cui anche noi cercheremo Gesù con tutti noi stessi, ci lasceremo meravigliare da Lui, obbediremo alla Sua Volontà nella missione a noi affidata, neppure la nostra speranza sarà delusa! Meditando la sua Parola nel nostro cuore, siamo chiamati a contagiare tutti i fratelli e le sorelle che faranno questo pellegrinaggio con noi”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Diocesi