Tanta gioia e momenti di festa e di preghiera: così la piccola comunità cristiana di Gaza ha salutato il nuovo Papa Leone XIV. A raccontare al Sir le reazioni dei circa 500 rifugiati accolti nelle strutture della Sacra Famiglia, l’unica parrocchia cattolica della Striscia è lo stesso parroco, padre Gabriel Romanelli. “La giornata di ieri era dedicata alla celebrazione della Madonna di Lujàn (molto venerata in Argentina, nazione da cui proviene il parroco, ndr.) così a questa festa abbiamo aggiunto anche quella per Papa Leone XIV – racconta padre Gabriel – eravamo in una riunione con il gruppo di Sant’Anna e con quello di San Giuseppe quando abbiamo saputo della fumata bianca. In chiesa avevamo messo uno schermo e ci siamo collegati con il canale arabo vaticano e abbiamo seguito l’affaccio e il saluto del Papa. Qui nessuno conosceva il pontefice e tutti desideravano vedere il patriarca vestito di bianco. Adesso i fedeli qui ci chiedono se Leone XIV chiamerà al telefono come faceva Francesco. Certamente Papa Bergoglio ha fatto una cosa straordinaria ma siamo certi che anche Papa Leone sarà legatissimo alla Terra Santa come lo sono stati i suoi predecessori”. “Come ogni sera dalla morte di Papa Francesco, alle ore 20 (ora della tradizionale telefonata papale) abbiamo fatto suonare le campane” aggiunge padre Romanelli che rivela di aver ricevuto telefonate di auguri da parte di ortodossi e musulmani per questa elezione. “Ci ha toccato molto il saluto ‘la pace sia con voi’, le parole di Cristo risorto da portare a tutti confini del mondo – conclude padre Romanelli –. Da parte nostra preghiamo per la pace e accompagniamo Papa Leone XIV nella sua missione. Chiediamo a Dio padre che tocchi la mente e il cuore dei potenti della terra così da mettere fine a questa e a tutte le guerre del mondo”.